Francesco Totti lascia sempre il segno, ma questa volta non basta. La Roma ha buttato via una partita già vinta, regalando due gol in due minuti nel finale e il pareggio all’Austria Vienna. Gli errori difensivi anche questa volta sono costati cari, in un black out che ha coinvolto tutta la retroguardia, la stessa di Napoli tranne il portiere. In particolare Juan Jesus è sempre stato protagonista in negativo. Tutti e tre i gol sono arrivati dalla sua parte. Non sono bastati la doppietta di El Shaarawy (la seconda in maglia giallorossa) e due grandi assist del capitano, che aveva mandato in gol anche Florenzi. A venti minuti dalla fine, sul risultato di 3-1, la partita sembrava finita e invece una Roma distratta ha concesso all’Austria Vienna di centrare l’impresa all’Olimpico, con Fink che ha azzeccato i cambi che hanno permesso l’incredibile rimonta. La qualificazione è ancora tutta da giocare, con i giallorossi primi a pari merito con l’Austria Vienna, ma con due delle tre partite rimaste in trasferta.

IL RUOLO DI TOTTI – Spalletti ha cambiato cinque giocatori rispetto alla partita vinta a Napoli, mantenendo lo stesso impianto difensivo. Florenzi terzino e ala, con il modulo della Roma che è cambiato passando da una fase all’altra. In campo molti giocatori con grandi motivazioni, a cominciare da Totti. Il capitano, alla partita numero cento in Europa, cerca più spazio anche nelle partite di cartello. Iturbe ed El Shaarawy sono rimasti molto larghi, favorendo gli inserimenti centrali di Totti e Nainggolan, disposti con un 4-2-4 senza un terminale offensivo vero e proprio. Il capitano ha giocato a volte anche meno avanzato del belga, cercando il lancio di prima per innescare la velocità degli esterni. In mezzo al campo Paredes e Gerson hanno costruito gioco, pur soffrendo un po’ il pressing degli austriaci. Il brasiliano ci ha messo qualche minuto a entrare in partita, ma poi ha smistato qualche pallone con eleganza. L’Austria Vienna è partita subito forte, sospinta da duemila tifosi. Attaccanti veloci come Venuto e Kayode hanno creato qualche affanno alla retroguardia giallorossa, in particolare a sinistra, dalla parte di Juan Jesus. Il vantaggio degli austriaci è arrivato al 16′, proprio per un errore dell’ex interista. Il cross di Kayode è stato corretto al volo da Holzhauser. Bel gol, sul quale Manolas è rimasto fermo e Alisson non ci è arrivato.

TRE GOL – La Roma ha avuto subito una reazione e il pareggio è arrivato tre minuti dopo. E’ stato bravo Gerson a lanciare El Shaarawy ed è stato Martschinko a tenerlo in gioco. Il pallonetto ha scavalcato il povero Almer, che qualche minuto dopo ha lasciato il campo per la lesione al legamento crociato del ginocchio. Gerson ha alternato cose positive a errori banali. Ha protetto il pallone nei contrasti, pur con qualche pausa e senza ancora la rapidità che vorrebbe Spalletti. E’ calato molto nella ripresa. Totti è andato a cercarsi la posizione, arretrando anche ad aiutare il centrocampo. Il raddoppio è arrivato grazie a un suo lancio magistrale, dopo un pallone recuperato da Florenzi. El Shaarawy è stato ancora più veloce dei difensori austriaci e ha segnato il secondo gol con un tiro a giro. L’Austria Vienna è stato ancora pericoloso prima del riposo: Venuto, sfuggito ancora a Juan Jesus, ha impegnato Alisson in una grande parata. Nella ripresa è calato un po’ il ritmo, la Roma ha diminuito il possesso palla, Alisson ha fatto altri due interventi importanti. Al 24′ è arrivato il terzo gol che sembrava aver chiuso la partita. Lo ha realizzato Florenzi, che in questa stagione non aveva ancora segnato. Grandi meriti anche in questa occasione per Totti, autore di un assist di esterno straordinario.

BLACK OUT FINALE – E’ calata anche l’attenzione al 37′ è arrivato il secondo gol dell’Austria Vienna. Il tiro di Prokop, entrato da pochi minuti, è passato sotto le gambe di Manolas e anche Fazio è sembrato in ritardo. Due minuti dopo il pareggio che ha rovinato la serata ai pochi intimi dell’Olimpico. L’altro nuovo entrato Tajouri-Shradi ha evitato Juan Jesus e ha trovato Kayode pronto a battere Alisson.

(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo)



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