«Ma voi lo conoscete, Emerson Palmieri?». Luciano Spalletti parlava così in tempi non sospetti, quando giustificava la stima per un giocatore che non era mai stato considerato come una plausibile alternativa a Lucas Digne. Ebbene: sembra che la stima sia cresciuta, se è vero che Spalletti ha chiesto alla Roma di trattenerlo, impegnandola a versare 2 milioni nel 2017 al Santos per l’obbligo di riscatto in caso di raggiungimento di 12 presenze stagionali.
CRESCITA – Le premesse perché il prestito si trasformi in acquisto definitivo ci sono tutte, soprattutto dopo l’incidente capitato a Mario Rui che ha provocato l’allarme rosso sulla fascia sinistra. Ed è curioso immaginare che, al netto dei rinforzi in arrivo dal mercato, Emerson possa giocare titolare il playoff di Champions League. Nella scorsa stagione era stato addirittura escluso dalla lista Uefa e complessivamente aveva giocato soltanto 261′, meno di tre partite intere, divise in 9 presenze tra campionato e Coppa Italia.
AUTOSTRADA – Ma la vita è fatta di occasioni. E questa, all’età di 22 anni che compirà mercoledì, va qualificata con un solo aggettivo: imperdibile. Emerson, che di cognome fa Palmieri e ha origini italiane, è rimasto male per l’infortunio di Mario Rui, tanto da essere stato il primo giocatore a chiedere lumi sulle sue condizioni. Però adesso cercherà con ogni mezzo di non farlo rimpiangere. «Mai avrei pensato di poter frequentare lo stesso spogliatoio di gente come Totti, De Rossi, Dzeko – ha raccontato di recente – soltanto adesso me ne rendo conto. Il mio obiettivo è giocare finalmente in Champions League, visto che l’anno scorso l’ho potuta guardare soltanto in televisione».
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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