«Ad Emerson si chiede di essere Candela, lui ora non può essere come il francese ma se gli daremo tempo ci diventerà». Sembrano passati secoli da quando Spalletti usava queste parole per difendere dalle critiche il terzino che la Roma ha riscattato per 2,5 milioni dal Santos. Soldi che oggi sembrano benedetti, perché l’esterno classe ‘94 ne vale molti di più, ma solo grazie all’intuizione del tecnico giallorosso, che ha continuato a dargli fiducia anche dopo un avvio non brillante.
Ora invece la Roma si ritrova un giocatore pronto e maturo, quasi una novità per la fascia sinistra. Giovedì i giallorossi si ritroveranno un altro terzino che è passato da Trigoria, Josè Angel. L’esterno spagnolo fu uno dei primi acquisti della proprietà americana, una richiesta diretta di Luis Enrique, che si era innamorato vedendolo giocare nello Sporting Gijón. Era l’estate del 2011 e Sabatini non se la sentì di dire no, pagandolo 5 milioni. Adesso è in Spagna, in questa stagione ha giocato appena 11 partite di cui 5 in Europa: non è un titolare, ma è meno disastroso rispetto ai tempi romani. Non andò meglio l’estate successiva (2012) né a Dodò, stavolta l’intuizione fu di Sabatini, né a Balzaretti, reduce da un grande Europeo ma anche dai postumi di un grave infortunio. Poco più di una meteora è stato il greco Holebas, preso nell’estate del 2014 dall’Olympiacos e rivenduto dodici mesi dopo (a sua insaputa) al Watford, mentre è andata molto meglio a Digne: arrivato in prestito dal Psg ha disputato una grande stagione, ma il riscatto troppo alto, 18 milioni, lo ha spedito al Barcellona. Poco male, perché per sostituirlo la Roma aveva scelto Mario Rui: il suo infortunio ha permesso ad Emerson di imporsi, e ora Spalletti si ritrova due titolari.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA