Entra, corre e segna: riecco la Roma di Zaniolo

NOTIZIE BRESCIA-ROMA 0-3 – A lungo ricercata fra sconfitte e ansie, si è ripresentata la Roma e ha portato con sé anche Nicolò Zaniolo: la notizia migliore insieme a quella di una vittoria facile, realizzata nel secondo tempo soltanto perché prima i difetti eguagliavano i pregi.

Zaniolo infila il 3-0 finale, con una botta di sinistro. Il ginocchio infortunato sei mesi fa era l’altro, quello che lo aiuta ad attutire l’esplosione muscolare per la conclusione. Zaniolo era entrato da sette minuti e la prima azione era diventata la fotografia della sua voglia: scatto palla al piede finché gli si è fatto incontro Sandro Tonali. L’Italia del futuro, che adesso avrebbe dovuto essere all’Europeo se non ci fosse stata la pandemia, servita almeno all’esterno romanista per il recupero dall’infortunio. Ci proveranno tra un anno, intanto alla fine si scambiano la maglia.

Sei punti in due gare non restituiscono alla Roma tutte le ambizioni, tuttavia sostituiscono le ultime delusioni con un momento redditizio e calmante. Ridare significato alle sei giornate conclusive significa tenersi almeno il quinto posto che eviterebbe un sovraccarico di impegni da preliminare nell’Europa League che verrà. Non è l’obiettivo di inizio stagione, ma altro non è stato costruito. I traguardi adesso sono due e non prime scelte: il secondo è la partita con il Siviglia per entrare nelle finali dell’Europa League di adesso. Manca quasi un mese. Mentre in campionato oggi la Roma non potrà essere superata.

Gli allenatori hanno proseguito sulla strada degli aggiustamenti tattici visti di recente: la Roma di nuovo con la difesa a tre e il doppio trequartista. Più che le assenze di Cristante e Smalling – c’è Fazio dietro e l’argentino ha il merito di sbloccare la partita – creava preoccupazione la squalifica di Mkhitaryan. La proposta in attacco è affidata a Kalinic con alle spalle Pellegrini e Carles Perez.

Kalinic non verrà tenuto, tornerà all’Atletico Madrid e sembra già via con la testa. Segna la terza rete stagionale – il 2-0 su assist dello stesso Perez – solo quando il Brescia è a terra e gli lascia metri di libertà. Prima i cross arrivano copiosi, però a centro area manca il giustiziere. I giallorossi passano dalla fasce spesso con Bruno Peres, un’ora senza opposizione. Sembra un’esercitazione da allenamento.

Il Brescia da quelle parti affonda, come sempre. Stavolta tocca a Mangraviti – mezz’ora in campo nelle ultime 11 partite – provare a chiudere: mai ci riesce, lui che sarebbe un centrale. Così a inizio ripresa la Roma passa su angolo con un difensore, e la partita finisce qui. Oltre al tris di Zaniolo, ci sono un palo e una traversa di Dzeko, entrato nel finale per farsi sentire. Vale il discorso di sopra sul giustiziere assente.

Anche il Brescia stava cercando di dare significato a questo torneo estivo, ma la terza sconfitta su sei uscite rimpicciolisce lo spazio già minimo per un recupero: restano 7 punti dalla salvezza, senza i risultati di oggi. Ma non ci sono inversioni in un destino segnato. Brescia depresso e deprimente, troppo affezionato ai suoi luoghi comuni, tipo a sinistra in difesa c’è un buco sempre aperto. Sì, da sempre, non da ieri.

E non giustifica avere il terzo portiere (Andrenacci, colpevole) titolare. Il 4-3-3 di Lopez diventa sempre più 4-5-1, poi anche con la doppia punta (entra Donnarumma a fianco di Torregrossa) cambia nulla. Più che gli aggiustamenti tattici sarebbero serviti uomini di qualità per interpretarli. Anche questa è una vecchia storia, il Brescia è appiattito verso l’inevitabile.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA