NOTIZIE AS ROMA PASTORE – Sul ruolo non ci può essere più nessun equivoco, soprattutto dopo che gli equivoci stessi li ha spazzati via proprio lui, Javier Pastore: “È inutile pensare di giocare trequartista, non c’è motivo di farlo. Quando ho firmato ho parlato con Di Francesco che è stato chiarissimo, dicendomi che la Roma avrebbe giocato con il 4-3-3 e che se avessi accettato avrei fatto la mezzala, correndo anche nella fase difensiva. Gli ho dato la mia parola, so di poterlo fare. L’ho fatto anche a Parigi, sia pure nella diversità di certe idee”.
Adesso tocca proprio a Pastore cancellare quei dubbi da subito, dalla sfida di domani notte (si giocherà alle 2 di mercoledì mattina in Italia) con il Real Madrid nel New Jersey, partita che chiuderà il trittico di gare giallorosse della Inernational Champions Cup (dopo la sconfitta per 4-1 con il Tottenham e la vittoria per 4-2 con il Barcellona).
Contro gli spagnoli Pastore è chiamato a dare segnali di crescita soprattutto come adattabilità nel ruolo, visto che nelle due precedenti sfide giocate negli States non è che abbia brillato. Anzi. Detto che De Rossi e Gonalons si alternano in cabina di regia, al tecnico restano 5 giocatori da girare sulle due mezzali: Strootman, Lorenzo Pellegrini, Cristante, Coric e appunto Pastore. Insomma, conquistarsi subito una maglia da titolare per la prima gara ufficiale della stagione (la trasferta di Torino, contro i granata, del 19 agosto) non sarà facile, soprattutto perché poi a Di Francesco servirà conservare immediatamente certi equilibri in campo.
(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese)
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