Rassegna stampa
Età e stipendi, Milik e Kumbulla: la Roma prova a cambiare pagina
CALCIOMERCATO ROMA KUMBULLA MILIK – Il 5 ottobre è lontano e tanti affari dati per fatti o per i quali «mancano solo i dettagli» si trascinano come telenovelas. La Roma ne sa qualcosa in riferimento all’incastro per portare Milik in giallorosso, Dzeko alla Juve e soldi al Napoli per un calciatore in scadenza di contratto (ai partenopei andrà anche il giovane Bouah).
Ognuno tira l’acqua al suo mulino. L’ultimo bollettino dà Milik in pausa di riflessione: ha chiesto 24/48 ore al Napoli per prendere la decisione. A 26 anni, il polacco non vuole sbagliare la mossa del contratto «della vita». La Roma gli offre 4,5 milioni più semplici bonus per salire a 5, ma non ha ancora ottenuto il suo sì. Un fatto che ha indispettito molti tifosi giallorossi, che non accettano che la loro squadra sia vista come un premio di consolazione. Milik potrebbe anche andare a scadenza (giugno 2021) e decidere da solo il suo destino, ma non è facile passare un anno da separato in casa.
C’è una stella polare che la nuova Roma dei Friedkin sta cercando di seguire sul mercato: ringiovanire e abbassare il monte stipendi. Ecco perché cambiare Dzeko (34 anni, 7,5 milioni di ingaggio) con Milik (26 anni, 5 milioni); perché è stato venduto Kolarov (34 anni, 3 milioni) e promosso Calafiori (18 anni, il tetto massimo per i Primavera giallorossi è 70.000 euro, Raiola lavora per fare guadagnare un milione al giovane più promettente del vivaio) come riserva di Spinazzola; perché Smalling non sarà riscattato (30 anni, chiede un contratto quadriennale da 3 milioni netti più bonus, il Man United pretende 20 milioni) ma arriverà Kumbulla (20 anni, al Verona guadagnava 250mila euro, i suoi procuratori chiedono alla Roma 2 milioni). Un taglio in età di 34 anni e in denaro tra i 6 e gli 8 milioni.
Certo, il Verona chiede 30 milioni per Kumbulla, ma l’inserimento di Cetin nella trattativa farà scendere di 7 milioni il prezzo finale (5 milioni di prestito, 18 di acquisto tra un anno). Arriveranno a Trigoria calciatori per patrimonializzare la rosa e non campioni a fine corsa, tipo Pedro, non più monetizzabili. Sarà d’accordo Fonseca? Difficile, visto quanto ha svalutato Under e Kluivert o come non ha valorizzato Schick che è invece rinato sotto Nagelsmann, tanto da essere poi rivenduto con profitto. Però il tecnico dovrà accettare la nuova realtà. Al massimo potrà consolarsi con De Sciglio, che la Juve cederà alla Roma in prestito gratuito con diritto di riscatto a 10 milioni. Da capire bene le modalità: tra un anno potrebbero tornare a Torino due terzi dei 15 milioni che i bianconeri stanno pagando per Dzeko.
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