Eusebio Di Francesco

Il rapporto con Roma dovrà essere un po’ ricostruito, perché in fondo sono più di 10 anni che Eusebio Di Francesco manca dalla capitale. Quello con la Roma, invece, è già di nuovo saldo e allora, per restare più vicino a Trigoria, il nuovo allenatore ha già deciso che il suo quartiere di riferimento sarà, ancora una volta, l’Eur. Come Luciano Spalletti, quindi, meno come Garcia (villa a Casal Palocco), Zeman (casa al Fleming) o Luis Enrique (addirittura Olgiata). Sarà vicino al centro sportivo, Di Francesco, senza arrivare ai livelli di Andreazzoli, che ci viveva proprio, perché conosce perfettamente il traffico e quindi per essere al Bernardini presto, meglio partire dall’Eur.

LA CASA – Con ogni probabilità sarà al Torrino: da stabilire se, per ora, ne prenderà una nuova in affitto o andrà ad abitare in quella che aveva anni fa e non ha mai venduto. Ci sono degli inquilini adesso, della questione si occuperà la moglie Sandra, nata in Belgio e una vita passata a seguire il marito e i tre figli di cui uno, Federico, gioca in Serie A a Bologna. Lui resterà lì, Mattia a Chieti a studiare Scienze Motorie, il piccolo di casa, Luca, seguirà invece i genitori, non fosse altro perché ha soltanto dieci anni. Schivo, riservato, Di Francesco lascia trapelare davvero poco della sua vita e delle sue abitudini. Di Francesco si confida poco anche con i suoi amici, anche se a Trigoria ha lasciato davvero un ottimo ricordo tra le persone che lavorarono con lui negli anni dello scudetto e nel 2006, quando era il team manager di Spalletti. Anche lì, stessa storia: casa all’Eur, caffè nei bar di viale Europa, dentista alla Montagnola (che è rimasto), cene da «Checco allo Scapicollo» o da «Consolini», dove qualche sera fa con tutta la famiglia ha festeggiato il compleanno del figlio Federico, 23 anni.

IN CENTRO E AL MARE – A Ostia, quando giocava, era più facile incontrarlo per una passeggiata con i bimbi piccoli sulla spiaggia, il centro ha cominciato a frequentarlo più da team manager, ma preferendo comunque sempre le cene a casa e il pranzo a Trigoria. Per la prima serata da allenatore della Roma ha scelto, con la dirigenza, un locale vicino al Quirinale dove andava anche Spalletti. Chi lo conosce bene dice che è uno che si lega ai posti della vita (non a caso a Empoli, tappa importante della sua storia ha un negozio in centro insieme a Montella) e che per questo non si sposterà tanto dall’Eur, il punto da cui riprenderà a costruire il rapporto con Roma città, pur senza essere mondano come chi lo ha preceduto sulla panchina giallorossa. Simile, in questo, più a Luis Enrique che a Spalletti e Garcia.

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)



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