Rassegna stampa
Europa League: Mourinho e quel 4-0 portafortuna con il Manchester United
AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE – Ci sono tanti modi per esorcizzare un 4-0. Mourinho, per esempio, domenica sera ne ha trovato uno in fretta e furia dopo la serataccia della Dacia Arena: “Meglio perdere una volta 4-0 che quattro volte per 1-0”. Una considerazione lapalissiana, ma quando succedono rovesci del genere, nel calcio come altrove, anche questo serve, scrive La Gazzetta dello Sport.
Come serve guardarsi un po’ indietro e trovare un precedente che possa funzionare da tiramisù. E allora viene giù dallo scaffale un altro 4-0 di campionato subito da Mourinho, in quel caso in Premier League, poi addolcito, si fa per dire, addirittura da una vittoria di coppa, nel senso di Europa League.
Successe questo. Stagione 2016-17, Mourinho è sulla panchina del Manchester United e va a fare visita al Chelsea, che non è un Chelsea qualunque perché lo allena Antonio Conte e alla fine vincerà il titolo. Il 4-0 è di quelli che fanno male, con le cronache di quel giorno che riportano anche di uno scontro velenoso alla fine fra i due allenatori. Sul 4-0, l’ex tecnico juventino incita il pubblico di casa. Alla fine, Mou lo avvicina e gli dice qualcosa del tipo: “Puoi incitare il pubblico sull’1-0, ma sul 4-0 è un’umiliazione per noi”.
Conte spiegherà che il gesto non significava mancanza di rispetto, ma un modo per chiedere al pubblico di fare i complimenti alla squadra per la sua impresa. L’episodio nel dopo partita finisce annacquato, comunque non ce ne sono tracce nelle parole di Mourinho in conferenza stampa, ma resta a simboleggiare una giornata davvero poco felice.
Trionfo di Coppa In quella stagione, lo United non farà granché in campionato, chiudendo al sesto posto. Ma fuori dai confini inglesi, realizzerà un’impresa vincendo l’Europa League, uno dei tanti titoli conquistati dal portoghese. Il 24 maggio la squadra di Manchester batterà 2-0 l’Ajax con gol di due “italiani”, lo juventino Pogba e l’ex romanista Mikhitaryan. Il tutto a Solna, alle porte di Stoccolma, in quella Friends Arena che a noi ricorda la penultima eliminazione mondiale. Ma questo è un altro discorso.
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