Eusebio Di Francesco

(Il Messaggero – U. Trani) Un faccia a faccia comunque affascinante. Anche perché sarà a Stamford Bridge e in Champions, teatro chic e competizione di lusso. Di Francesco, però, avrebbe voluto sfidare Conte con la Roma migliore, o almeno con più opzioni a disposizione, per provare a complicare la serata all’ex ct azzurro. Eusebio non è mai stato capace di battere Antonio: 4 partite, 3 sconfitte e 1 pareggio. L’unico punto lo ha preso in B, da tecnico del Pescara, con il collega all’epoca sulla panchina del Siena: 1-1 il 22 agosto del 2010. Oggi, invece, partirà per Londra con i giocatori contati e, quindi, senza la possibilità di affidarsi al turnover che, usato nelle 5 partite prima dell’ultima (ko di sabato contro il Napoli), gli ha permesso di infilare 5 successi di fila, preziosi per riprendere quota in campionato e per piazzarsi al 2° posto nel gruppo C di coppa. La rotazione, dunque, non potrà essere extralarge nella notte in cui avrà il via un mini ciclo di 6 partite da affrontare con la rosa al momento dimezzata. Dopo il Chelsea, domani sera, il Torino fuori casa (domenica 22 ottobre), il Crotone, il Bologna e il ritorno con i Blues (rispettivamente mercoledì 25, sabato 28 e martedì 31), la Fiorentina in trasferta (domenica 5 novembre).

LUNGO DIGIUNO – Il match di Londra, insomma, apre la raffica. E, al tempo stesso, sintetizza il percorso internazionale della Roma che vorrebbe essere se stessa, soprattutto nei risultati, anche all’estero e non solo in Italia. Questa è la decima partecipazione alla fase a gironi della Champions e soprattutto la terza nelle ultime quattro stagioni. Ma il club giallorosso in Europa ha raccolto poco o niente, tra cadute umilianti ed eliminazioni anticipate. Proprio in Inghilterra, dove si è spostata 15 volte, è riuscita a vincere solo una volta, il 22 febbraio del 2001, con Capello allenatore e contro il Liverpool in Coppa Uefa: 0-1 ad Anfield Road, con gol di Guigou. Inutile, però. Perché pesò la sconfitta dell’andata: 0-2 all’Olimpico. E la direzione di Garcia Aranda al ritorno. Fuori agli ottavi, nell’annata conclusa poi con la conquista del terzo scudetto. Per la cronaca, anche Di Francesco partecipò a quel viaggio (da riserva, senza entrare in entrambe le gare). L’unico precedente con il Chelsea, invece, nella fase a gironi dell’autunno 2008 e con Spalletti in panchina: con il ko a Stamford Bridge (1-0, rete di Terry)e il successo all’Olimpico (3-1, gol di Panucci e doppietta di Vucinic).

PREVENZIONE MIRATA – Stamattina, prima della partenza per Londra, allenamento a Trigoria. Di Francesco verificherà le condizioni fisiche dei suoi giocatori. L’intenzione dell’allenatore è cambiare due dei tre centrocampisti, intervenendo sul reparto che meno lo ha convinto contro il Napoli: fuori De Rossi e Pellegrini, dentro Gonalons e Strootman. Nessuna bocciatura, ma semplice (e necessario) turno di riposo. In difesa, per il forfait di Manolas (confermate la lesione di primo grado all’adduttore sinistro e la prognosi che prevede un mese di stop), Fazio torna titolare. Così 3 novità (al massimo 4), passando dal campionato alla Champions. Anche perché in difesa ha poca scelta. Solo se decidesse di mettersi a specchio (3-4-3 o 3-5-2) con Conte, inserendo Moreno, allora la rotazione sarebbe più ampia. Soluzione che, però, si potrà vedere, se servirà, in corsa, tenendo presente che l’unico destro è proprio Fazio. Davanti El Shaarawy sembra recuperato: ieri è tornato in gruppo, ma al massimo potrà finire tra i 18 e magari essere utilizzato in corsa. Sulla corsia di destra, la sorpresa potrebbe essere Under. Con lui dall’inizio, resterebbe fuori Florenzi (o Peres). Pensando più al Torino che al Chelsea, intenzionato del resto a mettere al sicuro, nonostante le assenze eccellenti, il primo posto nel gruppo C.



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