«Totti è un giocatore straordinario. Avrebbe meritato un Pallone d’Oro per quello che ha fatto in carriera». Il Divino Paulo Roberto ha parlato sotto gli affreschi del Vasari, nel tempio del Rinascimento. Il Salone dei 500 di Palazzo Vecchio è stato lo scenario delle sesta edizione della Hall of Fame del calcio italiano, una parata di stelle. A cominciare da Diego Maradona, seduto al fianco di un pezzo di Spagna ’82: Tardelli, Rossi, Antognoni, Bergomi e Oriali. Quindi Paolo Maldini, Claudio Ranieri, Gianni Rivera, il ct azzurro Ventura. Padroni di casa il sindaco Nardella e il presidente Figc Tavecchio. L’evento è stato presentato da Ilaria D’Amico di Sky: in questa edizione sono entrati Giuseppe Bergomi (giocatore italiano), Paulo Roberto Falcao (giocatore straniero), Claudio Ranieri (allenatore italiano), Silvio Berlusconi (dirigente italiano), Paolo Rossi (veterano italiano), Melania Gabbiadini (calciatrice italiana), Nils Ledholm, Giulio Campanati e Cesare Maldini (premi allamemoria).
ROMANISTI Falcao ha spinto ancora più in là Totti: «Francesco può dare ancora qualcosa di importante come ha fatto ad esempio domenica scorsa con l’Udinese. Anche se non può giocare tutta la partita, può fare comunque la differenza e Luciano Spalletti, con grande intelligenza, sta gestendo benissimo questi momenti. Il contratto? Credo sia Totti a dover decidere se continuare o no». In ballo c’è anche il rinnovo di Spalletti: «Luciano mi piace, è un allenatore molto preparato, lo ha già dimostrato. Poi sarà la società a decidere«. Falcao ha parlato anche della rincorsa della Roma e del tonfo bianconero a Firenze: «Il campionato è aperto non ci sono dubbi, anche se le cose non sono cambiate dagli anni Ottanta, è sempre la Juve la squadra da battere. Ma la Roma ha un grande pregio: vince anche quando non gioca bene, un dettaglio importantissimo. Del resto da tanto tempo la Roma è lassù in classifica, significa che è stato fatto un buon lavoro. Il problema è che la Juve batterà il Crotone e tornerà a più 4 sui giallorossi. I bianconeri restano i favoriti. Ma non vorrei dimenticare Napoli, Milan e Lazio». Il cordone ombelicale con la città eterna è di acciaio: «Per me ci sono due capitali nel mondo: Porto Alegre e Roma«. Un bacio al cielo per ricordare il Barone di fronte a suo figlio: «Liedholm mi ha dato veramente tanto, insegnandomi tutto in campo e fuori. Sì, gli devomolto».
DIEGO AFFONDA In formissima Diego Maradona, soprattutto quando c’è da affondare il centravanti della Juve: «Messi, Dybala e Higuain? Il più forte è il primo, fa cose eccezionali con la palla. E’ bravissimo anche Dybala, non ci sono dubbi, molto tecnico. Higuain certamente non può entrare nella categoria degli altri due… Lui fa solo gol…». Quindi una battuta sul premio: «E’ la prima volta che lo ricevo perché ai miei tempi non premiavate gli stranieri…». Claudio Ranieri, che ha firmato l’impresa di sempre col suo Leicester, sul campionato ha detto: «La Juve è la squadra da battere, ma dietro ci sono avversarie che piano piano recupereranno terreno… Ad Allegri, invece, dico di venire ad allenare in Premier».
(Il Messaggero – M. Tenerani)
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