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Rassegna stampa

Fiducia a tempo per Fonseca. La Roma studia le alternative

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NOTIZIE AS ROMA FONSECA FRIEDKIN – Si chiama «worst case scenario» e viene previsto in tutte le programmazioni economiche. Si fanno gli scongiuri perché non avvenga, ma serve un piano per fronteggiarlo «nel caso in cui» e non farsi trovare impreparati. Inutile dire che per la Roma della nuova proprietà Friedkin il «worst case scenario» è arrivato con un mostruoso anticipo sulle previsioni e ha la faccia della Juve, che domenica sera farà visita all’Olimpico.

Troverà una Roma squassata dal caso-Diawara (0-3 a tavolino) e dallo sfilacciamento, ormai evidente, tra squadra e allenatore. Dzeko è la punta dell’iceberg, ma anche Cristante, dopo l’utilizzo da difensore centrale contro l’Hellas, ha ripetuto in tutte le interviste del dopo-gara che lui è sempre disponibile alle richieste del mister ma che quello non è certo il suo ruolo. La Roma non è contenta di Fonseca (tra i dirigenti c’è chi a inizio stagione voleva affiancargli un «tutor» per la parte tattica e lo vorrebbe ancora) ma anche Fonseca non è contento della Roma che deve allenare. Aveva chiesto Smalling (esperienza) e gli è arrivato Kumbulla (prospettiva).

È chiaro a tutti che contro la Juve dei nove scudetti consecutivi si possa perdere. Bisogna però capire come. Non ci devono essere segnali di scollamento: la stagione è solo all’inizio, ma non può e non deve diventare un calvario. Dan Friedkin ha incontrato tempo fa Ralf Rangnick, il factotum che ha portato le squadre Red Bull (Salisburgo e Lipsia) a risultati clamorosi e che ha scoperto per loro e per le squadre che ha allenato in precedenza (Hoffenheim, Schalke 04) giocatori come Sadio Mané, Firmino, Kimmich, Upamecano, Werner, Naby Keita. Pagati poco e venduti a caro prezzo.

Rangnick si definisce «trainager», mezzo manager e mezzo allenatore: sarebbe perfetto anche come traghettatore, per avviare in anticipo la rivoluzione che aspetta la Roma e che toccherebbe a lui gestire, poi, come riferimento sportivo collegato direttamente al presidente. Tra gli allenatori italiani liberi ci sono Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri. Grandi nomi, grandi ingaggi. Il primo lavorerebbe molto volentieri con Paratici, il secondo no.

La vera speranza, però, è che la Roma domenica sera reagisca dopo la figuraccia di Verona. Solo i risultati possono rinsaldare la posizione di Fonseca e il piano-A resta la permanenza del portoghese sulla panchina fino al termine del contratto, a giugno 2021 (l’opzione per la terza stagione è a favore del club). I Friedkin speravano di avere un po’ di tempo per conoscere meglio la realtà della Serie A e la specificità di Roma. Non potevano immaginare il caos che si è già scatenato. Se c’è da intervenire, lo faranno.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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