ULTIME NOTIZIE CALCIOMERCATO ROMA – «Possiamo prendere solo prestiti, mi devo adeguare», così José Mourino qualche giorno fa. Si è adeguato, non poteva fare altrimenti. Anzi, la società sta cercando di seguirlo, gettando le basi per un finale di stagione dignitoso e per un futuro sicuramente migliore, con altre premesse e aspettative, scrive Il Messaggero.
Del resto, anche in estate, qualcosa di suo è arrivato. Rui Patricio è il portiere che ha chiesto e ottenuto e questo lasciava pensare a un mercato all’insegna di Mou, ma invece è andata diversamente, con esigenze e progetti cambiati in corsa per l’infortunio di Spinazzola e la partenza di Dzeko, due calciatori che sarebbero tornati utili allo Special. Anche in questa prima fase del mercato di gennaio, Mourinho è stato in parte accontentato.
Se non altro nelle tempistiche: li volava subito i rinforzi e subito sono arrivati, chi dal suo paese, il Portogallo, chi dalla Premier, campionato che conosce meglio. Uno, Maitland-Niles, ha addirittura già esordito; l’altro, Oliveira, lo farà domenica contro il Cagliari. Certo, nella sua testa ci sarebbero stati altri nomi, ma almeno sono arrivati due calciatori che ha puntato, in base alle esigenze della società e seguendo la stella polare del «mercato sostenibile». E questo lascia pensare che le lamentele di Mourinho e le battute sugli acquisti, prestiti e Salah, abbiano fatto centro.
Hanno fatto centro anche per quel che riguarda le cessioni, argomento più che mai caldo a Trigoria, specie in questa finestra di mercato. Sfoltire la rosa, specie dei calciatori che nei mesi scorsi non sono quasi mai stati utilizzati, aumenterebbe la possibilità di aprire una porta per un nuovo innesto. Innesto, non acquisto: la Roma cerca comunque prestiti, quindi con costi che sfiorano lo zero.
In questo senso si giustifica l’arrivo (probabile) del dicianovenne portoghese (anche lui, come Oliveira), Tomás Esteves, difensore del Porto B. Si parla in Portogallo del suo imminente arrivo a Roma, qui la notizia ha cominciato a prendere corpo. Un investimento si potrà fare, forse, in caso di cessione, cosa che appare difficile, visti i tempi.
Un partente possibile (auspicabile) è Diawara, che in estate ha flirtato con la Premier League, e Kumbulla. Già hanno toccato nuove realtà, Villar e Mayoral, entrambi al Getafe: il centrocampista in prestito secco, l’attaccante pure, anche se la Roma incasserà 500 mila euro, la metà del costo del prestito del giocatore versato al Real Madrid. A fine stagione, Borja tornerà ad essere un giocatore delle Merengues. E qui finisce il mercato spagnolo di Petrachi. Via in prestito, al Genoa, anche Calafiori e, all’Anderlecht, Reynolds. Su Fazio e Santon, discorsi diversi: Federico vuole andare a scadenza, con il terzino si tratta la rescissione. Non è detto che vada in porto.
I nomi papabili che possono interessare alla Roma, per ora e in futuro, sono i soliti noti. Da Ndombele a Kamara. Il primo, opportunità a costo zero (in prestito ma costa tanto di ingaggio, in più deve risolvere qualche vecchia ruggine con Mou, che risale ai tempi del Tottenham), il secondo, che piace a José perché sa giocare da centrale di centrocampo e di difesa, costa circa dieci milioni e per ora la questione è in stand-by.
I ruoli dove Pinto dovrà intervenire sono conosciuti, riguardano l’ossatura della squadra: un centrale difensivo, un centrocampista e un esterno alto, che sappia fare anche la seconda punta (questo non escluderà cessioni più o meno dolorose, i nomi più appetibili sono Veretout e Zaniolo). Marcos Senesi, 24 anni, difensore del Feyenoord, Granit Xhaka, ventinovenne, regista dell’Arsenal e Filip Kostic, 29 anni, attaccante dell’Eintracht, sono i nomi o i profili che servono/serviranno alla Roma. Tutta gente che da un po’ è sotto osservazione di Pinto. Non resta che aspettare.
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