Lorenzo Pellegrini, Diego Llorente

AS ROMA NEWS FIORENTINA LLORENTE – Come sa buttarsi via la Fiorentina, lo sanno fare in pochi. Domina la Roma nel primo round ma spreca, si fa rimontare, torna in vantaggio e sul 2-1 sbaglia il rigore che avrebbe chiuso la sfida. E la Roma nel recupero pesca il jolly con Llorente per un pareggio più fortunato che giusto. Ma tant’è, scrive La Gazzetta dello Sport.

Così la Viola resta all’ottavo posto dietro al Napoli e i sogni di Champions si allontanano sempre di più. Sulla sua classifica pesano, e tanto, gli errori dal dischetto: sono ben 5 soltanto nel 2024 (record negativo nei 5 big campionati europei), 3 decisivi per il punteggio. Biraghi si aggiunge alla lista nera con Bonaventura, Ikoné e Nico. La Roma di De Rossi, meno bella del solito, ma sul pezzo fino all’ultimo, rosicchia un punto al Bologna (che deve andare all’Olimpico) e ora è a distanza di una vittoria. Bravo Daniele a correggersi, meno brava la Fiorentina a buttarsi via.

Sì, perché se la Fiorentina ha avuto una pecca, è stata quella di non chiudere la sfida nel primo round. Italiano non ha osato il doppio trequartista e ha riportato Bonaventura sotto Belotti con la sorpresa Lopez in mezzo invece di Arthur. De Rossi ha schierato un’altra volta la difesa a 3, scelta da post partita di coppa per dare più solidità alla squadra stanca.

Scelta che non ha pagato, in primis perché forse ha dato un messaggio sbagliato ai suoi, cioè copriamoci e ripartiamo, e poi perché i due cosiddetti braccetti erano in netta difficoltà con Gonzalez e Sottil. Quest’ultimo ha fatto rischiare l’espulsione a Mancini, ma l’arbitro Massa l’ha graziato e De Rossi ha avuto la saggezza prima di metterlo in mezzo e spostare Llorente a destra, poi di cambiarlo con Huijsen alla mezzora, perché anche con Belotti, pieno di furore da ex avvelenato, poteva cascare nel secondo giallo.

L’efficacia sulle fasce e un centrocampo più brillante ha consentito alla Viola di prendere presto in mano la sfida. E dopo il gol di Ranieri, su corner di Lopez e correzione di Nico, sono fioccate le occasioni. Tra i tentativi di Mandragora, Belotti (sassata respinta da Svilar), Bonaventura e Nico, l’occasione più clamorosa è stata di Sottil che da due passi di testa ha mandato fuori. La Roma, troppo bassa e con Paredes che arretrava per impostare, non riusciva mai a ripartire con efficacia e nemmeno servire lungo Lukaku. Dybala ha provato, come sempre, ad arretrare per cercare di fare gioco, ma era poco aiutato dai vari Cristante e El Shaarawy.

La brutta sorpresa per i tifosi fiorentini è stato non vedere Nico rientrare nel secondo round, sostituito da Ikoné. Altro stop, dopo essere stato ai box due mesi. E tegola per la squadra, anche psicologica. Bravo De Rossi nel frattempo a cambiare sistema: difesa a 4 con Angelino abbassato a sinistra, e tridente con El Shaarawy alto.

Così la Roma è diventata più intraprendente e meno fragile e dopo un tiro di Cristante respinto da Terracciano è riuscita a pareggiare con Aouar, grazie a un bella azione di Dybala che ha invitato El Shaarawy al cross. L’inerzia della gara sembrava ribaltata: giallorossi più coperti sulle fasce, Sottil stanco e meno efficace e Ikoné… beh Ikoné non pervenuto. Centrocampo più agguerrito e Dybala in cattedra. Ma alla prima uscita, la Fiorentina è tornata in vantaggio con la torre di Belotti, su cross di Biraghi, per Mandragora in area bravo a stoppare e tirare al volo rubando il tempo ai difensori.

Poi è arrivata la tegola anche per De Rossi quando Dybala ha chiesto il cambio. L’insostenibile fragilità dei due gioielli argentini. Dentro Baldanzi, poi Pellegrini, Zalewski e Spinazzola per dare più benzina al tentativo di rimonta. Ma senza la Joya, come la Viola per Nico, la Roma ha perso qualità e determinazione.

E la Fiorentina ha rimesso fuori la testa, trovando il rigore procurato da Belotti, tra i migliori, strattonato da Paredes. L’ennesimo errore dal dischetto ha pesato ma la Viola sembrava abbastanza in controllo sugli attacchi giallorossi. I recuperi perditempo di Italiano non hanno portato bene. Arthur non ha coperto su Pellegrini che ha messo in mezzo: torre di Ndicka e sentenza di Llorente. Alla Viola è rimasto il tempo per disperarsi per l’ennesima chance sprecata. La Roma invece gode il suo extra time da Champions: sono già 7 i gol segnati oltre il 90’.



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