Alessandro Florenzi

(Corriere della Sera – G. Piacentini) Al Sassuolo non sono legati bei ricordi. Proprio contro la formazione emiliana, allora allenata da Di Francesco, il 26 ottobre 2016 a Reggio Emilia, Alessandro Florenzi riportò la rottura dei legamenti che ne ha pregiudicato tutta la passata stagione, soprattutto a causa di una ricaduta quando era quasi pronto a tornare in campo. Un ricordo lontano, cancellato dalle sue belle prestazioni di questi mesi, ma sabato pomeriggio all’Olimpico il jolly romanista, se dovesse scendere in campo, avrà l’occasione per esorcizzare definitivamente i ricordi negativi. In che modo? Tagliando il nastro delle 200 presenze da professionista con la maglia della prima squadra della Roma: un club nemmeno troppo ristretto, ma considerando la sua giovane età (ha 26 anni), Florenzi è destinato a scalare sempre più posizioni nella classifica di tutti i tempi, che ovviamente vede in testa e per distacco i due capitani che lo hanno preceduto e dai quali è destinato a raccogliere l’eredità: quello passato, Francesco Totti, e quello in carica, cioè Daniele De Rossi. ll filo rosso che li unisce è essere tutti romani e romanisti, essere cresciuti nel settore giovanile e essersi affermati in prima squadra e in Nazionale, anche se Florenzi ha avuto bisogno di una sosta in provincia (a Crotone) che gli altri due non hanno fatto.

La presenza 200 in giallorosso (finora sono 165 in Serie A, 19 in Champions compreso il preliminare col Porto, 6 in Europa League e 9 in Coppa Italia) arriva in un periodo complessivamente positivo, anche dal punto di vista personale. Dopo gli ultimi rinnovi contrattuali di Manolas e Fazio, infatti, il prossimo nome sulla lista del d.s. Monchidovrebbe essere il suo, e già a gennaio potrebbe esserci l’incontro decisivo tra la società e il suo agente. Lo stipendio di Florenzi, il cui attuale contratto scadrà nel 2019, sarà equiparato a quello dei top player della squadra (oltre 3 milioni netti). Di Francesco per il momento lo sta utilizzando come esterno basso, ma solo per l’infortunio di Karsdorp, perché l’idea iniziale del tecnico era quella di utilizzarlo dalla metà campo in su. La sua semplicità lo ha fatto diventare un personaggio anche fuori dal campo, un modello positivo per tanti bambini: e proprio a loro è dedicata la sua ultima «fatica» extra calcistica. Ieri infatti il vice capitano romanista si è cimentato per la prima volta nel ruolo di doppiatore, per dare la voce a Dribblo, uno dei personaggi de «I Primitivi», film di animazione in uscita a febbraio. Notizie dal campo: contro il Sassuolo (arbitrerà la partita Orsato, di nuovo all’Olimpico dopo Roma-Inter in cui era al Var, scatenando le polemiche da parte giallorossa per la mancata chiamata di un chiaro rigore su Perotti) tornerà Defrel, che si è allenato in gruppo.



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