(Il Messaggero – U. Trani) Mai come stasera, ore 20,45 contro il Verona all’Olimpico(previsti 30mila spettatori) e con il nuovo allarme meteo (arancione), la Roma giocherà per i tre punti. A mettere il risultato davanti a tutto è la classifica: quel 10° posto, conseguenza pure della partita rinviata sabato scorso a Marassi contro la Sampdoria, è troppo brutto e non può essere vero. Solo 3 punti, con 9 squadre davanti e 5 accanto, non rappresentano il massimo per chi, il 28 maggio, festeggiò contemporaneamente il record di punti (87) nella storia del club e l’accesso diretto alla Champions. La ripartenza, dunque, è d’obbligo per i giallorossi. E soprattutto contro una squadra con l’allenatore Pecchia già in bilico, con il misero raccolto fin qui di 1 punto e la peggiore difesa della serie A con 8 gol subiti. E che, domenica scorsa e davanti al proprio pubblico, è stata umiliata e scossa dalla manita della Fiorentina.
QUESTIONE DI RISPETTO Di Francesco non si sofferma sul Verona. Anzi, quando ne parla chiarisce che anche lui e la Roma, come Pecchia e i gialloblù, hanno voglia di rivincita. Eusebio, però, ha altro a cui pensare. C’è un clima strano attorno a lui e, non essendo passato a Trigoria per caso, sa da che parte arriva il vento contrario. E non fatica a capire di essere il bersaglio di qualche tiratore scelto (sì, scelto) che addirittura ne chiede l’esonero, perché la squadra è senza carattere e identità. Pallotta, dopo avergli fatto scudo in ritardo, almeno va a salutarlo al Bernardini (non dovrebbe essere una notizia che il presidente si presenti al centro sportivo: qui sì, pensate un po’). L’allenatore, però, è in grado di difendersi da solo. Dentro lo spogliatoio e anche fuori. E in pubblico, se serve. Di Dzeko, con la società chissà perché in silenzio, si occupa lui. Per ricordargli che lo sfogo dopo l’Atletico non gli è affatto piaciuto. E sistema, prima che l’ex premier rettificasse, pure D’Alema. Con il sorriso. Al veleno, però. Perche accetta di essere definito per bene, ma non vuole certo passare per fesso. E, a chi prova a fare il furbo davanti a lui (e dietro le quinte), chiarisce che la rosa attualmente non è al completo: Karsdorp è di nuovo fermo (per la verità non è mai partito), a quanto pare per un fastidio muscolare; Schick non è ancora pronto per partire titolare (ieri la sua prima convocazione). Due acquisti di primo piano e per ruoli chiave che al momento non sono disponibili. Così come non sono a Trigoria quei due rinforzi che chiese a metà luglio a Pinzolo: il centrale difensivo e l’esterno alto. Se è lui a tirare le somme, qualcosa non torna. Ma, da uomo di mare, non si spaventa per la tempesta che si è scatenata già prima di Ferragosto (ko a Vigo contro il Celta), anche se oggi si sentirebbe al sicuro solo se avesse vissuto l’estate in porto. Cioè sul campo, ad allenare il nuovo gruppo.
ROTAZIONE EXTRALARGE Di Francesco sa pure che cosa deve chiedere ai giocatori. Maggiore verticalizzazione per essere efficaci negli ultimi 30 metri e comunque più continuità nel gioco. Anche brillantezza che andrà a trovare cambiando quasi mezza squadra. Darà finalmente spazio a Florenzi che, vent’anni dopo, sembra il suo clone per dinamismo e duttilità. Sarà titolare, dopo quasi 11 mesi, da capitano (se resta fuori De Rossi) e da terzino destro. Adesso è utile lì. Nel maxi turnover verranno coinvolti quattro-cinque titolari. Possono entrare Gonalons per De Rossi, Pellegrini per Strootman (prevista un’ulteriore verifica per Nainggolan: non ha finito la gara contro l’Atletico per un risentimento alla coscia destra), El Shaarawy per Perotti e Florenzi per Peres. In più Eusebio è andato a dormire con la tentazione di provare Under a destra, dove di solito piazza Defrel. Tra i 23 convocati, si rivede pure Castan. Il prossimo 26 ottobre, intanto, i soci della As Roma saranno chiamati a esprimersi su un aumento di capitale sociale scindibile a pagamento per un ammontare massimo di 120 milioni di euro, come prevede l’ordine del giorno della convocazione dell’assemblea del club che dovrà nominare pure il nuovo cda, approvare il bilancio al 30 giugno 2017 e rinnovare il collegio sindacale.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA