Alessandro Florenzi

(Corriere della Sera – G. Piacentini) Alla fine ha stretto i denti, Alessandro Florenzi, ed è sceso in campo contro lo Shakhtar Donetsk. Dopo un provino che ha dato esito positivo, il vice capitano romanista, in dubbio alla vigilia per un forte attacco di gastroenterite, ha dato la sua disponibilità. La sua presenza ha risolto un bel problema ad Eusebio Di Francesco, che altrimenti avrebbe dovuto rivoluzionare la formazione di partenza. Ancora una volta, insomma, Florenzi si è rivelato per il tecnico romanista un jolly preziosissimo in un ruolo, quello del terzino destro, che ormai sente suo.

Vista l’assenza prolungata di Rick Karsdorp e con Bruno Peres ormai ai margini della rosa (la Roma sta provando a cederlo in Brasile dove il mercato è ancora aperto), sarà il titolare della fascia destra fino al termine della stagione, in attesa di una chiamata da parte della società per il rinnovo del contratto, che scadrà nel 2019. Il tempo, insomma, comincia a stringere, anche perché c’è più di una società che si sta informando sotto traccia sulla disponibilità di trasferirsi del calciatore. Tra queste c’è la Juventus, che già due estati fa aveva fatto dei sondaggi con l’allora d.s. romanista, Walter Sabatini. Fuori da Trigoria, insomma, c’è la sensazione che il rinnovo non sia così automatico come potrebbe sembrare. Per il calciatore, che tra pochi giorni compirà ventisette anni, sarebbe il contratto più importante della carriera: attualmente guadagna circa 2 milioni netti a stagione, la richiesta è di circa il doppio, cifra che la Roma (per ora) ritiene esagerata.



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