NOTIZIE AS ROMA FLORENZI – Ripartire dalla difesa non è una scelta, ma una necessità. Manolas, Fazio e Kolarov non ci saranno, Florenzi è l’unico reduce e toccherà a lui guidare un reparto a dir poco inedito. Ma Alessandro dovrà anche guidare una squadra alla ricerca di se stessa, di cui lui è l’emblema. Ecco perché ieri, pubblicamente, Ranieri ha indossato i panni dello psicologo: “Florenzi è un giocatore universale, può giocare sia dietro che avanti, con caratteristiche uguali. L’importante è che Alessandro si riprenda, deve tirare fuori la romanità giusta, stare petto in fuori. Mi aspetto tanto da lui”. Non solo psicologo però, ma anche allenatore, aspetto necessario per una squadra che ha incassato 55 reti in 36 partite. In campionato la Roma ha mantenuto la porta inviolata soltanto contro Torino, Frosinone, Empoli, Parma e Chievo.
Ranieri lavorerà sui suoi concetti chiave. Squadra corta, reparto bloccato, giocatori bassi e pressing sì ma senza esagerare, per non prendere gol da palla persa in fase offensiva. Il tecnico sa che la squadra ha bisogno di sentirsi sicura. L’ex tecnico del Fulham ha riflettuto anche sulla scelta del portiere. L’impressione è che sarà confermato Olsen, ma anche lui è sotto osservazione. Di certo, un reparto più vicino, anche per caratteristiche potrà dargli una mano, così come potrà dare una mano a Florenzi e all’inedita coppia di mancini Jesus-Marcano. Poi, però, lo svedese dovrà metterci del suo.
(Gazzetta dello Sport)
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