Rassegna stampa
Fonseca avverte Petrachi: “Ai giocatori parlo solo io”
NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Bologna all’orizzonte ma non solo. Fonseca torna sulla prestazione contro il Sassuolo e non si nasconde: «A Reggio Emilia è stato soprattutto un problema di atteggiamento legato a come abbiamo iniziato la gara. Abbiamo però sbagliato anche tatticamente, io per primo, e la squadra tecnicamente. Stiamo lavorando per cambiare le cose».
Poi, la stilettata che non t’aspetti: «A me non piace parlare degli arbitri e voglio premettere che non abbiamo perso per colpa loro. Mi rimane comunque difficile comprendere che una squadra come la Roma riceva tanti cartellini gialli. Ho visto tante partite in Italia e il metro arbitrale non è lo stesso per tutti». Paulo ha negli occhi la gara col Sassuolo, conclusa con 8 cartellini, tra cui il rosso per Pellegrini. Dall’inizio della stagione la Roma ne ha rimediati 61 (2,7 a partita), quinta nella speciale graduatoria dietro al Bologna(72),il Milan(66), la Spal e il Genoa(64).
Onesto quando gli viene chiesto quanto accaduto nell’intervallo al Mapei Stadium con Petrachi, entrato nello spogliatoio, ma poi invitato ad uscire: «Non voglio parlare di quello che succede nello spogliatoio, ma devo dire che in tutti i momenti sono io che parlo con i giocatori. Si è discusso molto di questo momento ma rimaniamo tutti insieme, società, giocatori e allenatore».
C’è dunque da credergli anche sul labiale di Dzeko, carpito dalla tv: «Dopo la partita ho detto la verità, ossia che Edin mi ha consigliato di non parlare con gli arbitri. Le sue parole sui giovani? Onestamente non mi sembra che contenessero una critica rivolta a loro. Anche in questo caso mi è sembrato più un invito. Dzeko in questo momento è il leader dello spogliatoio».
Archiviato il Sassuolo, è tempo di parlare della gara di questa sera: «Pastore al posto di Pellegrini? Difficile, non è nella miglior condizione per giocare. Abbiamo diverse soluzioni come Mkhitaryan, Kluivert e Perotti. Kolarov? Vediamo… Kalinic con Edin? Forse a partita in corso». Pillola finale sui nuovi arrivati: «Hanno tutti grande qualità ma devono adattarsi. A Perez ho chiesto quante squadre in Liga marcano a uomo. Lui mi ha risposto nessuna. Gli ho detto di prepararsi perché qui lo fanno in molti». A partire dal Bologna.
(Il Messaggero)
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