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Rassegna stampa

Fonseca e la sfida al tabù Gasperini: “Serve equilibrio”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Paulo Fonseca, nella sua avventura italiana fatta di 50 partite tonde in Serie A, ha perduto due volte su due soltanto contro l’Atalanta. Nel campionato scorso la Roma, allenata dal portoghese, ha perso 0-2 in casa: la differenza vista in campo è stata anche più ampia del risultato, Fonseca iniziò «a specchio» contro Gasperini ma la squadra non era ancora abituata alla difesa a tre e l’esperimento naufragò in fretta.

Il ritorno a Bergamo, il 15 febbraio, quattro giorni prima di Atalanta-Valencia di Champions League, non andò molto meglio: al gol di Dzeko nel primo tempo risposero Palomino e Pasalic (entrato da pochi secondi) nella ripresa.

È un motivo in più per preparare la gara con la massima attenzione. Tanto che, nella conferenza stampa della vigilia, Fonseca ha ripetuto più volte la parola «strategia». Siamo ancora a dicembre, ma è una partita che può dire già molto in funzione della zona Champions League e come tale va affrontata: «È vero che il tempo di recupero dopo la gara contro il Torino non è stato molto, ma penso che farò due o tre cambi, non di più. Non voglio cambiare molto in questo momento in cui la squadra sta bene».

Tornano titolari Pedro, Karsdorp e Mirante (anche se sul portiere Fonseca non si è sbilanciato e ha preferito fare pretattica: «Ho già fatto la mia scelta, ma lui e Pau devono aspettare per vedere»). L’unico dubbio riguarda il centrale di centrocampo da affiancare Veretout: favoritissimo Pellegrini su Cristante e Veretout.

L’Atalanta fa molto affidamento su agonismo e condizione fisica, ma la Roma è preparata allo scontro: «È una partita diversa con un avversario diverso, molto forte nei duelli individuali. Non abbiamo molto tempo per pensare. Farò le mie scelte in funzione alle caratteristiche della gara».

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Sul discorso scudetto, però, Fonseca frena: «Siamo a dicembre. Tutte le squadre sono molto vicine in classifica. Ho sempre detto che vogliamo fare meglio della scorsa stagione, quindi finire tra le prime quattro. È presto per parlare di altre ambizioni. Voglio essere equilibrato e voglio che lo sia anche la squadra. In questo momento non cambia nulla: quando vinciamo una partita non siamo i migliori del mondo, quando perdiamo non siamo i peggiori».

Il tabù Atalanta, insomma, va affrontato con il massimo rispetto ma senza paura: «Di sicuro non ci snatureremo. Abbiamo un anno e mezzo di lavoro alle spalle, fatto tutti insieme; sono arrivati nuovi giocatori che hanno trasformato la squadra rendendola più forte. Penso che sia normale: abbiamo avuto più tempo a nostra disposizione e adesso abbiamo una conoscenza migliore, da parte di tutti, di quello che vogliamo fare in campo».

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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