ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Una Roma a due facce. Da una parte quella bella e concreta, che domani ad Amsterdam si giocherà contro l’Ajax metà qualificazione alle semifinali di Europa League, dall’altra quella che in campionato ha praticamente abdicato, è scesa addirittura in settima posizione e, a meno di crolli improvvisi delle altre concorrenti, non arriverà al quarto posto che garantisce la qualificazione alla prossima Champions League, scrive il Corriere della Sera. Ma per quali motivi Paulo Fonseca non è riuscito a mostrare ai tifosi la stessa Roma in entrambe le competizioni?
«L’asticella si alza di più in Europa League perché c’è una finale da conquistare, c’è la motivazione che fa la differenza», la spiegazione di Giuseppe Giannini. «L’obiettivo è a vista – le parole del Principe – e per questo tutti si sono concentrati di più sull’Europa. In Serie A ci sono squadre come Napoli e Atalanta che stanno andando davvero forte, per questo la strada è molto più lunga e difficile. Non serve a niente adesso stare a piangere sul campionato, la gara di Reggio Emilia contro il Sassuolo doveva servire come avvicinamento all’appuntamento più importante della stagione, cioè il doppio incontro con l’Ajax. Capisco la delusione di chi si aspettava una vittoria contro il Sassuolo, ma chi come me ha vissuto da vicino l’ambiente di una squadra, si accorge quando la testa è rivolta di più all’Europa. Il problema è che vedo una squadra lenta, che arriva seconda sul pallone: temo che il problema oggi non sia solo mentale. La cosa positiva è che anche l’Ajax ha un bel po’ di problemi, per questo credo che la Roma se la possa giocare».
Ne fa una questione tattica e di valori assoluti, invece, Angelo Di Livio. «Credo – le parole del Soldatino – che in campionato la Roma sia inferiore alle squadre che in questo momento ha sopra di lei in classifica. Se la può giocare con la Lazio, anche se il derby di andata è finito 3-0 per Inzaghi. In Europa si gioca un calcio diverso: contro lo Sporting Braga e lo Shakhtar Donetsk è andata bene perché sono due squadre che giocano a calcio e ti lasciano giocare, questo per la Roma è fondamentale. In Italia, invece, ci sono squadre che ti studiano e che prendono le contromosse. Per passare il turno con l’Ajax ci sarà bisogno di due partite perfette. Le discussioni dopo Reggio Emilia? I confronti ci sono, ma devono essere momenti di positività. Credo che Fonseca il prossimo anno debba andare via, altrimenti si rischia una polemica al giorno».
Sulla poca incisività del tecnico si concentra anche Ciccio Graziani: «Sono rimasto letteralmente disarmato dalle dichiarazioni di Fonseca dopo il pari contro il Sassuolo: come si fa a dire che c’è soddisfazione dopo una prestazione del genere? Un bel gol preso? Con la difesa della Roma che guarda, sono tutti bei gol quelli presi. In vantaggio 2-1 a 15 minuti dalla fine devi avere la forza di tenere un risultato importante: sono settimane che la Roma prende gol ridicoli. La sensazione è che il primo ad arrendersi in campionato sia stato Fonseca: ormai è chiaro che pensi solo all’Europa League e dietro di lui la squadra, colpevole di continuare a commettere errori clamorosi».
Per Fabio Petruzzi è soprattutto una questione tattica: «In Europa la Roma non soffre perché si gioca un calcio diverso, più propositivo. Non c’è l’organizzazione tattica che c’è nel campionato italiano, e per questo la Roma è andata a nozze. Sono contento che sia capitato l’Ajax e non lo Slavia Praga o la Dinamo Zagabria, perché è un’ottima squadra ma gioca a calcio, attacca con tanti calciatori, come il Braga o lo Shakhtar, che la Roma ha superato facilmente. Credo che i giallorossi abbiano il 50% delle possibilità di passare il turno perché l’Ajax ha perso qualche calciatore interessante. Se poi in semifinale la Roma dovesse incontrare il Manchester United non sarebbe spacciata.È meglio incontrarli in semifinale nel doppio confronto, il Milan ha rischiato di eliminarli, anzi avrebbero meritato di passare il turno, per cui potrebbe riuscirci anche la Roma. Perché in Italia soffre di più? Innanzitutto perché a mio avviso, come valori, la Roma è un gradino sotto a quelle che la precedono. Con le grandi la Roma non è mai entrata in campo, non ha proprio giocato. Non può essere un caso se le ha perse tutte: speravo che in un campionato così particolare si potesse fare meglio».
È preoccupato dalla sfida con l’Ajax, Roberto Pruzzo. «È un avversario pericoloso – il pensiero del Bomber a Radio Radio -, la Roma deve cambiare marcia e non so se sarà in grado di farlo. È come un terno al lotto, bisognerà indovinare le giocate giuste e sperare che la difesa non commetta errori, ci sono poche certezze. Gasperini? Credo che rimarrà a Bergamo».
Per i bookmakers il favorito per la panchina della Roma è Maurizio Sarri. La quota, riporta agipronews, è crollata: la scorsa settimana la sua successione a Paulo Fonseca era quotata a 4.50, ora è scesa a 2.75. La conferma del portoghese, invece, è salita a 3. C’è meno fiducia, nella pista che porta a Max Allegri, ora a 9 davanti a De Zerbi e Juric (entrambi a 12), anche se un il suo ritorno alla Juventus è tutt’altro che scontato.
Allegri ha dato la sua disponibilità a trasferirsi in giallorosso, ma la situazione in bilico di Pirlo e Zidane, che forse non rimarrà sulla panchina del Real Madrid, costringe la Roma ad accelerare i tempi. Sarri è comunque il nome più caldo: come riporta calciomercato.it, l’ex tecnico del Napoli ha già avuto più di un contatto con la società giallorossa, scendendo anche nei particolari economici del contratto. Il suo agente Ramadani, tra gennaio e marzo, avrebbe incontrato tre volte il g.m. romanista Tiago Pinto, mettendo le basi per un accordo.
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