Rassegna stampa
Fonseca ha il problema numero due
CALCIOMERCATO ROMA FARAONI – Vivere sulla fascia, in fondo, è un po’ come fare l’elogio della corsa e della duttilità. Alla Roma lo sanno bene, come sanno altrettanto bene che – in tempi in cui la qualità è merce fondamentale per una squadra di vertice – la corsia di destra è una sorta di Fossa delle Marianne in cui sono affondate tante belle speranze.
Diciamolo chiaramente: dalla prima stagione di Maicon in giallorosso (era l’Anno di Grazia 2013-14) alla squadra manca un titolare indiscusso del ruolo, uno che metta d’accordo tutti. Certo, c’è stata la breve stagione in cui si sperò che Alessandro Florenzi fosse «il nuovo Dani Alves», ma l’investitura, oltre a non portargli troppo bene, non è sembrata davvero centrata.
L’ultimo paradosso è che, dal 30 giugno in poi, la squadra giallorossa corre il rischio di avere in rosa un numero di esterni difensivi di fascia destra davvero imponente, da cui provare a distinguere il grano dal loglio.
Provate a pensarci: ci sarà Bruno Peres (che in fase offensiva non demerita, ma lascia a desiderare in quella difensiva), Davide Zappacosta (per il quale sarà chiesto al Chelsea il rinnovo del prestito, visto che il grave infortunio occorsogli a settembre gli ha fatto perdere in pratica tutta l’attuale stagione, a meno di prolungamenti causa emergenza da coronavirus), Davide Santon (che può giocare anche a sinistra e assicura un buon contributo in entrambe le fasi, pur se limitato da troppi infortuni) e con tutta probabilità tornerà alla base anche Florenzi (che dopo un buon inizio ha avuto problemi legati alla varicella, e non è detto che sarà riscattato). Insomma, una specie di galleria di belle speranze piuttosto che di certezze con cui aprire la nuova stagione.
Per ragioni diverse, infatti, questo poker non convince del tutto Fonseca, anche se la stima per diversi di loro non manca. Ad esempio, c’è già la disponibilità della dirigenza ad allungare il contratto di Santon fino al 2024, visto che lo staff tecnico è contento di lui e le cifre del rinnovo non saranno proibitive (1,6 milioni con i bonus).
Ma c’è un terzo Davide sulla rampa di lancio. Si tratta di Faraoni, che già a gennaio era stato cercato dalla Roma, come aveva ammesso lo stesso calciatore in una intervista. Cresciuto nella Lazio per poi passare a Inter, Udinese, Watford, Perugia, Novara e Crotone, a 28 anni nel Verona sta trovando la piena maturità, in una stagione in cui ha accumulato 24 presenze e 3 reti.
Tra l’altro, nonostante la squadra gialloblù uscisse sconfitta dal confronto, proprio contro la Roma Faraoni era stato protagonista di una partita molto buona, che evidentemente lo aveva messo in vetrina agli occhi di Fonseca. Il giocatore ha il contratto in scadenza nel 2022 e potrebbe essere acquistato per 7-8 milioni, anche se adesso ogni discorso è prematuro. Col calcio fermo – anche gli allenamenti dei giallorossi sono stati sospesi a tempo indeterminato – e la trattativa per il passaggio di proprietà fra James Pallotta e Dan Friedkin in fase di stallo, è difficile ipotizzare strategie persino a medio termine.
Tra l’altro, la Roma ancora spera nell’obbiettivo di conquistare la zona Champions, mentre lo stesso Verona ha legittime aspettative europee. Senza contare il dato più importante: con questo «overbooking» sulla fascia destra, le cessioni saranno fondamentali, ed in questo senso, con la conferma di Zappacosta, quelle di Bruno Peres ed eventualmente di Florenzi appaiono le prime della lista. Insomma, dato il livello del centrocampo e la inamovibilità di Dzeko, l’impressione è che la Roma del futuro nasca innanzitutto in difesa. E chissà che quest’anno non arrivi a soluzione «il problema numero due». Dopo tanta attesa, sarebbe proprio tempo.
(Gazzetta dello Sport)
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