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Rassegna stampa

Fonseca-Iachini, sfida dei precari

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA FIORENTINA FONSECA IACHINI – Uniti da un filo sottilissimo. Più che dalla classifica, che li vede attualmente nono e decimo, è tutto ciò che ruota intorno a Fonseca (il tecnico ha subito un furto in casa, 100 mila euro) e Iachini ad accomunarli. Internamente ed esternamente. Paulo e Beppe sono due tecnici discussi ma confermati, riferisce Il Messaggero.

Più che dai risultati dalla poca voglia di cambiare delle rispettive proprietà in un momento così difficile per l’economia mondiale e di conseguenza per i conti delle società di calcio. Il portoghese, ex difensore, il viola con un passato da centrocampista: il primo arrivato in Italia come fautore del jogo bonito’ (i 22 tocchi, con un minuto e diciotto secondi di possesso palla prima del gol di Zaniolo al Napoli lo scorso anno, ne sono la conferma) ma pronto a convertirsi alla difesa a tre e a un calcio più verticale: «Lo considero un aspetto molto positivo – ha confermato ieri – Con Spinazzola, Pedro e Mkhitaryan è molto importante avere delle occasioni per uscire».

L’altro con la fama di difensivista che gioco-forza ha dovuto però snaturarsi. E così, vai a leggere le formazioni odierne e ti accorgi che entrambi giocano con la difesa a tre, con due esterni che spingono, con un solo mediano, affidandosi all’estro di due senatori: Dzeko e Ribery. In Germania, dal 2007 al 2011, i due hanno avuto modo più volte d’incrociarsi in Bayern Monaco-Wolfsburg: due titoli per il francese, 66 gol e uno scudetto per Edin. 

Fonseca e Iachini, così diversi ma fondamentalmente così simili. Entrambi pensano di non godere di una buona stampa e si rapportano con una proprietà Usa molto presente. Finito il mercato, nessuno dei due ha sorriso. Alla Roma mancavano un esterno destro e un regista puro: lacune non colmate. Ai viola invece un centravanti, rimasto un sogno di mezza estate. Storie d’incroci la gara di oggi: azzurri quello tra Pellegrini e Castrovilli, iberici quello tra Pedro e Callejon, di mercato legato a Milik.

Tra i due allenatori, al momento rischia di più il viola. Ma anche Fonseca non può dormire sonni tranquilli. Un passo falso tornerebbe a far aleggiare sulle loro teste lo spettro di Sarri, ormai pronto a liberarsi dalla Juve. Paulo e Beppe fanno finta di non pensarci. Soprattutto il portoghese, agevolato dalle domande a distanza dovute all’emergenza Covid, somiglia sempre di più alla lingua di legno di garciana memoria. O non risponde («Gioca Smalling? Vedremo. Il ds? Non ne parlo più») oppure si trasforma in quei vecchi juke box che riproducono sempre la stessa canzone: «Juve e Inter sono le principali candidate allo scudetto, poi ci sono le altre squadre tra cui noi che vogliamo fare meglio della scorsa stagione».

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Questa sera l’occasione di riavvicinarsi alle prime. Due i dubbi del romanista che si affida ai titolari: Smalling/Kumbulla, Karsdorp/Peres. Uno (il recuperato in extremis Pezzella) quello di Iachini. In mezzo la certezza che nessuno dei due può più sbagliare. 

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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