Rassegna stampa
Fonseca: “La Champions? Ci crediamo, ma in corsa tanti club”
NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Un anno fa, proprio in questo giorno, Paulo Fonseca stava preparando una delle partite più brutte della sua esperienza romanista, uno 0-0 contro la Sampdoria che, per usare un eufemismo, non gli fece affatto piacere. Lo disse in pubblico e lo disse in privato perché è fatto così: quello che ammette nelle stanze di Trigoria poi lo conferma alla stampa, riferisce la Gazzetta dello Sport.
Non tutto, ovviamente, come è logico, ma non ama avere due facce. Ecco perché le sue dichiarazioni rilasciate ieri al giornale portoghese «Record» che ad una prima lettura possono apparire dure («Speravo di avere un attaccante al posto di Kluivert, finalmente ora avremo un direttore sportivo, la sua assenza ha influenzato i nostri movimenti sul mercato»), in realtà raccontano un Paulo Fonseca molto onesto e concentrato sul presente.
«Sono entrati nel club in modo equilibrato e realistico, la loro presenza è molto importante», l’ammissione di Fonseca. E restando in tema di ammissioni, Fonseca non nega le difficoltà sul mercato, ma neanche come, in alcune operazioni, sia stato accontentato: «Ci sono una o due posizioni in cui potevamo migliorare. Per me era importante avere Smalling, Pedro e Mkhitaryan e sono stati importanti gli arrivi di Kumbulla e Borja Mayoral. Sarebbe dovuto arrivare un giocatore per sostituire Kluivert, ma non è stato possibile. Non dimentichiamo che la Roma è stata senza un direttore sportivo per diversi mesi, il che ha influenzato anche i nostri movimenti e questa figura è molto importante per costruire una squadra vincente».
Vincere è la parola chiave e il traguardo che si è prefissato, ma senza illudere la gente: «Questi sono tempi difficili a causa della pandemia, ma l’obiettivo è quello di fare meglio della scorsa stagione. Tenendo in considerazione che ci sono due squadre che fanno investimenti molto più grandi della Roma, questa è la realtà (il riferimento è a Juve e Inter, ndc ). Ci sono poi Atalanta, Milan, Lazio e Napoli, oltre a noi: vogliamo lottare per la Champions».
Questa è la base di partenza, il resto si vedrà: «Ci vuole tempo per fare le cose», un’altra ammissione. Lui lo avrà o davvero si sente in bilico, con la società pronta a cambiare già alle prime difficoltà? La risposta è eloquente e forse è l’unica dove sceglie, un po’ di più, la via della diplomazia: «Sono sempre stato concentrato solo sul lavoro e ho sempre sentito la totale fiducia dei nuovi proprietari».
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