NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Aspettando la firma dei contratti preliminari (attesa entro mercoledì) che sanciranno il passaggio di proprietà tra Pallotta e Friedkin (anche se poi per ultimare la cessione del club e giungere così al closing bisognerà attendere il lancio dell’Opa residuale e il via libera dell’Antitrust), Fonseca vincendo a Cagliari prova a tenere il passo dell’Atalanta: «È un’avversaria molto forte. Quando gli altri sono forti dobbiamo dirlo e loro offensivamente lo sono. Sono in un buon momento come sempre in questa stagione ma noi vogliamo lottare fino alla fine per il quarto posto. Dobbiamo crederci, lottare e giocare per arrivare in salute fino alla fine».
Anche perché arrivare quarti significherebbe tornare in Champions e far respirare la nuova proprietà che, nemmeno insediata, dovrà fronteggiare un passivo al 30 di giugno che si aggirerà (secondo le previsioni) intorno ai -110 milioni (la semestrale s’è chiusa a – 87). A meno che, la Roma non si conceda un exploit, come la vittoria dell’Europa League che garantirebbe entrate inattese e il pass diretto alla prossima Champions: «Questa pressione non è giusta in questo momento – replica Paulo – Dobbiamo prima battere il Siviglia che è una squadra fortissima e poi pensare partita per partita. Non è giusto in questo momento pensare alla finale quando abbiamo due partite difficili contro una squadra che ha vinto cinque Europa League negli ultimi anni. Dobbiamo pensare solo al presente».
E l’oggi, a sorpresa, ha il volto di Kalinic tornato in gol dopo più un anno di digiuno: «Abbiamo cambiato cinque giocatori perché abbiamo avuto la partita di giovedì contro il Gent. Avevamo molti giocatori stanchi e Dzeko era uno di quelli. Ho deciso di giocare con Nikola perché si stava allenando bene. Anche gli altri hanno fatto una buona partita». A partire da Peres: «Bruno è un terzino con grande qualità offensiva. Deve migliorare difensivamente ma ha una grande capacità di uscire dalla pressione».
Menzione per Villar, ieri al debutto da titolare: «È un giovane di grande qualità. È un ragazzo che giocava nella Serie B spagnola e ha disputato la partita con coraggio. Questo per me è molto importante in un centrocampista».
L’analisi del match: «Era importante vincere, è difficile giocare a Cagliari. Sentivo che la squadra stava tornando ad avere fiducia. Abbiamo avuto cinque occasioni prima di segnare. Ci sono state molte cose positive in questa partita, di negativo c’è stato che abbiamo pensato che la partita fosse finita dopo il terzo gol di Kluivert».
Altro neo, in una serata dove Mkhitaryan ha confermato di essere un calciatore di categoria superiore alla media («Ha fatto la differenza», l’endorsement del portoghese), sono i tre gol subiti: «La marcatura preventiva è sempre stata fatta con Cristante, Villar e gli altri due difensori. Certo, è un rischio, ma bisogna vedere quante azioni abbiamo creato offensivamente. Abbiamo preso tre reti, è vero, ma il Cagliari non ha avuto tutte queste occasioni. Non è giusto prendersela con i difensori».
(Il Messaggero)
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