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Rassegna stampa

Fonseca, primi segnali di Roma: 4 gol al Frosinone

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FROSINONE-ROMA 1-4 – Se le parole non bastano, allora serve anche un piccolo gesto. Ed eccolo: la Roma, in occasione dell’amichevole contro il Frosinone, ha invitato al Benito Stirpe la famiglia di Willy Monteiro, il ragazzo (tifosissimo giallorosso), come noto, brutalmente uccisonella notte tra sabato e domenica scorsa a Colleferro. Alla sorella poi, sono state consegnate le maglie dei calciatori di Roma (la 10 che fu di Totti) e Frosinone,con tanto di firme e dedica al ragazzo. Dai gesti di sensibilità e solidarietà, a quelli tecnici.

La Roma, col lutto al braccio, vince nettamente a Frosinone, giocando anche bene: qualità di palleggio, verticalità, qualche solito problema difensivo (attendendo pure il test con una squadra di A, sabato a Cagliari). Il risultato, 1-4, conta relativamente, ciò che conta è l’idea di diventare squadra, nonostante i molti problemi ancora irrisolti: Fonseca, a una decina di giorni dall’avvio al campionato, ha una rosa ancora largamente incompleta e con qualche dubbio di troppo. Rinforzare il gruppo è un dovere, una necessità, specie ora che ha perso Zaniolo. Il reparto che preoccupa di più è la difesa. Work in progress, insomma. Ma di tempo non ce n’è molto.

Fonseca aspetta Smalling e nel frattempo, contro la formazione allenata da Nesta, si arrangia con Cristante centrale, esperimento già visto, con alterne fortune. Due dei tre visti ieri tra i titolari sono dentro il progetto, Ibanez (uscito per un infortunio, a quanto pare non grave) e Mancini, il resto è in divenire. Come in divenire è la situazione di Peres, in isolamento-Covid, così come Kluivert (Carles Perez ne è uscito ma non è ancora disponibile). A destra si vede Karsdorp, in cerca di squadra ma nel frattempo si mette in mostra, con buone giocate (qualche errorino pure) e un gol, quello del vantaggio.

Fonseca deve valutare bene l’olandese, soprattutto la sua affidabilità fisica, visto che nell’attuale 3-4-3 (stesso discorso vale per Florenzi, pure lui dato in partenza) si sente a suo agio. A proposito di terzino, a sinistra bene anche Calafiori, che ha la strada spianata dalla partenza di Kolarov (in attesa di Spinazzola, neo rientrato dalla Nazionale). Il duo di centrocampo è quello giusto, Diawara-Veretout e Fonseca. Il guineano ha estimatori in Premier, il francese a Napoli.

Non avendo Dzeko (o uno Dzeko), il tecnico schiera Mkhitaryan davanti, una specie di centravanti di movimento, bravo anche negli assist (vedi quello della rete del 3-0 di Pellegrini, tra i due l’intesa è ottima). Alle sue spalle Under, che ha caratteristiche simili a Zaniolo (segna un gol su assist di Mancini), e Pellegrini, che sa giocare anche nella linea dei mediani. Ieri, per Lorenzo, un gol e due palle gol, quella a Karsdorp e quella a Mkitaryan.

La ripresa, come avviene in queste situazioni, è piena di cambi: e cala il ritmo. La Roma concede un gol (c’è Mirante e non più Pau Lopez) e basta. Si vedono Jesus, Santon, Villar (provato ancora come trequartista), Perotti e Antonucci. Per molti di loro una vetrina sul mercato.

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(Il Messaggero – A. Angeloni)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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