NOTIZIE AS ROMA FONSECA – “Rispettiamo molto i nostri tifosi e sentiamo la responsabilità per ciò che stanno provando. Ora però siamo alla ricerca delle soluzioni e non delle colpe“. Fienga, il ceo giallorosso, interviene prima del match e quindi del 3° ko consecutivo. Ed è come se scoprisse le carte di Fonseca che ormai ha deso di fare gli esperimenti.
Qualcuno per l’Europa League, l’ingresso di Zaniolo in rodaggio ne è la conferma, ma anche per la prossima stagione. Il portoghese si sente al sicuro, ancora di più dopo il tweet di Pallotta, uscito allo scoperto alla vigilia della sfida del San Paoloi, Paulo non può essere invece certo sul futuro dei gioielli di Trigoria, cioè Pellegrini e Zaniolo, e del capitano Dzeko. Fienga prende tempo e lo tranquillizza: «Il nostro compito è un progetto che prevede una stabilità della rosa. Vogliamo creare un progetto che soddisfi le ambizioni dei calciatori, loro lo sanno e stanno lavorandoperquesto.E anche il progetto della Roma non può che essere ambizioso. Pallotta non è disamorato».
«Andremo avanti così, non cambieremo molto». Datti i 10 campi al San Paolo, alzando ilmuro con 5 difensori, Fonseca indica la nuova via. «Non sono contento della sconfitta ma visto l’atteggiamento della squadra sono fiducioso, se giochiamo così siamo vicini al ritorno alla vittoria. La partita è stata decisa da un episodio. Noi abbiamo sempre lavorato su questo sistema. Utilizzare tre centrali non è un segnale di giocare difensivamente. In Italia ci sono squadre molto forti che li usano. In fase difensiva eravamo a cinque, ma davanti abbiamo cambiato poco. Abbiamo sempre impostato a tre e fatto le marcature preventive a quattro. In questo modo per me è solo più difficile pressare alto. Ora dobbiamo trovare solo stabilità nella squadra, ridare fiducia ai giocatori. È stata la prima volta con questo modulo e la squadra ha risposto bene. Ora dobbiamo fare aumentare il minutaggio dei giocatori». Si gode il ritorno di Zaniolo: «Ora ha solo trenta minuti, ma presto sarà pronto per fare il titolare».
(Il Messaggero)
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