AS ROMA NEWS FRIEDKIN DE ROSSI – L’eco dei tre punti in quattro gare è arrivato anche negli Usa. E così, all’improvviso, i Friedkin sono tornati a Roma. Padre e figlio sono partiti alle 3 di notte da Houston e sono sbarcati a Ciampino con il loro jet privato poco prima delle 15 di ieri, scrive Il Messaggero.
Chi pensava ad una visita programmata, legata magari a questioni sul nuovo stadio, si è dovuto ricredere. Finché i tecnici del club non riceveranno il nullaosta per aver accesso alle aree dove sono stati effettuati gli espropri nel mese di agosto, la questione rimane congelata. Motivo della visita, quindi, è capire cosa sta accadendo alla squadra e far sentire la loro vicinanza a De Rossi. Del resto Daniele è stata una loro scelta.
Scaltra nel momento dell’avvicendamento con Mourinho, visto che DDR (come ribadito in uno slancio di sincerità dallo stesso allenatore non più tardi di 48 ore fa) per la sua storia e per quello che rappresentava per la piazza, era l’unico che poteva attutire il malumore dell’addio dello Special. Ma in un secondo momento, la scelta si è poi trasformata in ponderata e con uno sguardo deciso al futuro quando Dan e Ryan hanno deciso di rinnovare il contratto del tecnico per tre anni (con un ingaggio da 3,3 milioni a stagione) e investire nell’ultima sessione di mercato la bellezza di 120 milioni.
A Trigoria c’erano tutti. De Rossi, Souloukou, Ghisolfi e Lombardo (non la squadra che si era allenata la mattina). Sono così andati in scena colloqui privati e di gruppo nei quali, questa almeno è la linea che fanno trapelare dalla società, non sono previsti scossoni dietro l’angolo. Il progetto è appena iniziato: per bocca del tecnico – visto che la dirigenza continua a rimanere silente – si è parlato apertamente di un ciclo triennale, che ha visto ben 12 nuovi acquisti e soprattutto un deciso cambio di strategia con l’abbassamento dei costi sugli ingaggi e l’investimento sui cartellini nell’ultimo mercato.
Spazzare via tutto dopo 360 minuti e ricominciare con un altro allenatore dopo aver investito 10 milioni per De Rossi, sarebbe alquanto anomalo. Questo non vuol dire che i Friedkin – che ieri il sito economico specializzato Bloomberg ha di nuovo accostato all’Everton, ipotizzando un possibile rilancio dopo lo stop delle trattative avvenuto lo scorso 19 luglio per l’acquisizione del club inglese – non abbiano cercato di capire cos’è che non funziona. Soprattutto Dan (Ryan era presente invece nel match casalingo contro l’Empoli) mancava da Trigoria dal mese di giugno.
Tre mesi nei quali sono accadute tante cose: dal caso Dybala all’ultima questione Zalewski delle quali hanno dovuto rispondere Ghisolfi e Souloukou. E poi c’era da appurare lo stato d’animo della squadra e dell’allenatore che continua a godere della massima stima. Contro Udinese e Venezia all’Olimpico, la proprietà Usa – attesa all’Olimpico – si aspetta una prima inversione di tendenza.
Quella che l’allenatore ha già chiesto ieri alla squadra. Ci sono dei particolari che a De Rossi non sono andati giù nel pareggio di Genova. Dagli errori individuali nella marcatura di De Winter al difetto di comunicazione tra campo e panchina «visto che alcuni giocatori inizialmente mi hanno detto che stavano bene e poi, dopo il quinto cambio, mi hanno detto il contrario».
Il tecnico si riferiva a Ndicka. Serve la classica inversione di rotta che si può tradurre, in modo molto prosaico, in una vittoria e in tre punti. Il calendario ancora sorride alla Roma: Udinese e Venezia in casa più la trasferta di Monza non sembrano tappe proibitive. Non lo sembravano però nemmeno Cagliari, Empoli e Genoa.
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