Dan e Ryan Friedkin

AS ROMA NEWS DELISTING BORSA FRIEDKIN – Operazione conclusa, la Roma esce dalla Borsa dopo oltre 22 anni. Ci era entrata il 23 maggio del 2000, da ieri si può dire che ne è ufficialmente fuori. Per le operazioni tecniche il delisting avverrà a fine agosto, al massimo nei primi giorni di settembre, ma ormai l’operazione è conclusa.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, con gli otto milioni di azioni acquistate ieri, infatti, i Friedkin sono arrivati a detenere il 95,913% del pacchetto azionario, ampiamente di più di quel 95% che era necessario per far sì che andasse tutto a dama. Da oggi in poi a Trigoria la vita societaria sarà molto più snella e i vincoli assai meno stringenti di quelli vissuti fino ad oggi. E per questo ieri c’era grande euforia un po’ ovunque: negli uffici dell’Eur, a Trigoria e anche in Portogallo, ad Albufeira.

La corsa all’acquisto ha trovato un’impennata nelle ultime 48 ore, quando i Friedkin hanno rastrellato in tutto ben 11 milioni di azioni, che hanno portato il totale in mano alla proprietà giallorossa a 603,2 milioni. Un traguardo che i magnati di Houston hanno raggiunto grazie ai 57,3 milioni di azioni acquisite negli ultimi mesi tra la fase di stake-building (dal 17 maggio al 6 giugno) e quella dell’opa. Un ulteriore sforzo che è costato un investimento economico di 38,5 milioni di euro (compreso lo “squeeze out”) e porta la somma totale investita finora dai Friedkin nella Roma a 607,5 milioni di euro. Così suddivisi: 199 per l’acquisto del club, 370 per garantire la vita del club nel corso di questi due anni e ora i 38,5 milioni di euro utilizzati per aumentare la quota del pacchetto azionario e lasciare i cordoni della Borsa.

Ora lunedì verrà comunicato il piano di “squeeze out”, con quel 4,1% di capitale sociale ancora in mano a privati o investitori che verrà remunerato con un valore di 0,45 euro per ogni singola azione. Qui, però, non sarà possibile avere i benefici del loyalty program stabilito dal club per chi invece ha aderito all’opa (visione degli allenamenti, incontri con giocatori e management, visione degli allenamenti, cena con i Friedkin e nominativo inciso a Trigoria). Insomma, l’era della Borsa a Trigoria adesso è davvero finita.



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