Dan Friedkin

ULTIME NOTIZIE AS ROMA FRIEDKIN DE LAURENTIIS – L’ultimo film di Aurelio De Laurentiis è stato “Si vive una volta sola”, con un tifoso profondamente romanista come Carlo Verdone nel doppio ruolo di regista e protagonista. Quello di Dan Friedkin, invece, doveva arrivare quest’anno ma la pandemia lo ha fatto scivolare al 2022, scrive La Gazzetta dello Sport.

Si tratta di “Killers of the Flower Moon”, con un cast d’eccezione che svaria da Leonardo Di Caprio a Robert De Niro, passando per Martin Scorsese alla regia. In attesa di sfidarsi anche al botteghino, De Laurentiis e Friedkin provano a vedere chi può mettere in piedi un colossal hollywoodiano nella nostra Serie A.

Perché riuscire a gettarsi alle spalle tutte le altre sarebbe davvero la sceneggiatura ideale per un film d’autore, considerando quanto Roma e Napoli vivano visceralmente le vicende delle proprie squadre. Senza fare voli pindarici, però, per adesso i presidenti dei due club si accontentano di guidare la classifica alla terza giornata, per il resto si vedrà, c’è tempo e sudore da vendere. Magari si sentiranno, si conosceranno meglio, anche in virtù della passione comune per il cinema, appunto.

Aurelio è il nipote del grandissimo Dino (due premi Oscar e una vita passata negli Usa, a Los Angeles, dove a Hollywood è stato a lungo protagonista), mentre Dan è solo un omonimo di William Friedkin (il regista de “L’Esorcista” e de “Il Braccio violento della legge”), ma quel cognome evidentemente era destinato a lasciare il segno a lungo, anche nel cinema di oggi.

Aurelio De Laurentiis finora ha prodotto più di 400 film (frutto di una storia di oltre 40 anni di cinema), quello della Roma – invece – in questo mondo ci si è affacciato solo nel 2017 , quando uscirono “The Square” e “Hot Summer Nights”. Il primo ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes del 2018, riconoscimento che Dan ha poi bissato con “Parasite”, capace anche di portare a casa ben quattro premi Oscar. Un trionfo.

Come di trionfi ne ha vissuti tanti anche De Laurentiis, ad iniziare dal premio del Festival Internazionale del Cinema di Palm Springs per la sua attività di produttore e distributore, ricevuto nel 2000. Suo zio Dino aveva portato a casa anche due premi Oscar (nel 1957 con “La strada” e nel 2001 con il premio alla memoria Irving G. Thalberg, assegnato ai produttori più creativi), il che rende il confronto hollywoodiano delle due famiglie di fatto in equilibrio. Magari a spezzarlo sarà proprio il calcio e il campionato di Serie A. Roma e Napoli puntano a tornare in Champions League, ma poi si sa, sognare non conta davvero niente…



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