AS ROMA NEWS DE ROSSI FRIEDKIN GHISOLFI – Un punto in due partite contro Cagliari ed Empoli, e una trasferta complicata (a dir poco) domenica sera a Torino contro la Juventus. L’inizio della prima Roma di Daniele De Rossi ricalca in maniera sinistra quello dell’ultima di José Mourinho per punti (1), valore delle avversarie (lo scorso anno Salernitana e Verona) e calendario (sconfitta contro il Milan prima della pausa del campionato), scrive il Corriere della Sera.

Lo Special One non riuscì ad invertire la rotta, e quattro mesi dopo, a gennaio, i Friedkin decisero di sostituirlo proprio con DDR, che oggi è chiamato al primo vero esame sulla panchina romanista. Sul banco degli imputati di una tifoseria scontenta ma comunque presente – 40 mila gli abbonamenti in campionato e nelle coppe, contro l’Empoli all’Olimpico c’erano più di 67 mila persone – sono finite tutte le componenti: società, squadra e allenatore, non necessariamente in quest’ordine.

Alla proprietà e al direttore sportivo Ghisolfi è contestato un mercato sì oneroso (sono stati spesi 100 milioni circa per Dovbyk, Soulé, Le Fée e Angeliño) ma al momento poco funzionale. Le parole dell’allenatore in conferenza («Le Fée, Dahl e Sangaré sono stati scelti da Ghisolfi, poi io ho dato l’okay») somigliano ad una presa di distanza dall’operato del d.s. francese.

La gestione del caso Dybala è un’altra questione imputata alla società, costretta a cambiare strategia in corsa sul mercato. E lo stesso De Rossi, che aveva immaginato una squadra diversa senza la Joya («Per fare un certo tipo di gioco servono caratteristiche fisiche ben precise»), dovrà rivedere le sue idee. Inoltre mancano all’appello un difensore centrale, un centrocampista e in teoria anche un altro terzino destro visto che Abdulhamid non dà più garanzie di Celik.

Nonostante questo, e qui entra in ballo l’allenatore, i calciatori a disposizione avrebbero dovuto fare molto meglio. «Se la domanda è: si poteva vincere con questi giocatori contro l’Empoli? La risposta è assolutamente sì», ha ammesso De Rossi, a cui vengono contestate alcune scelte come l’utilizzo di Zalewski e Shomurodov. «Zale va decisamente più forte di altri, Eldor è uno che si allena bene e a me serve gente che dimostra di poter andare a questa velocità. Faccio giocare chi ha più energie, anzi dovrò farlo anche con tanti altri», la spiegazione di DDR che sposta l’attenzione sulla squadra e punta il dito contro alcuni titolari.

A rischio ci sono i «senatori», in particolare Pellegrini, Cristante e Paredes, disastrosi in questo avvio di stagione. «Appena è arrivato – il racconto del capitano – De Rossi ci ha detto: ricordatevi che vi voglio bene, ma voglio più bene a me e a miei figli. Se non vi allenate e giocate come si deve, andate fuori». A Torino, dove non ci sarà Le Fée per un fastidio muscolare, la possibilità di dimostrare che non erano solo parole.



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