Dan e Ryan Friedkin

AS ROMA NEWS FRIEDKIN STADIO SPONSOR – Chi sa volare, va veloce. Nessuna meraviglia che la famiglia Friedkin, da quando – agosto 2020 – ha preso il controllo della Roma, è riuscita a creare una tabella di marcia che, se non è stata rispettata, è solo per via della troppa rapidità, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il fatto che il presidente Dan Friedkin pochi giorni fa, in occasione del centenario dell’aeronautica militare italiana, sia tornato in versione “top gun”, pilotando un aereo da guerra, forse fa capire come l’estate preveda accelerate non banali. D’altronde, ci sono due argomenti bollenti che stanno passando in questi giorni sulla sua scrivania: il nuovo stadio e il “main sponsor” che la Roma deve ancora scegliere.

Intanto, l’attivismo è tracimato anche oltralpe. i Friedkin, infatti, hanno acquistato anche il Cannes, dopo un corteggiamento di oltre un anno. Come ha spiegato la presidente Anne Courtade, «c’erano 64 dossier di imprenditori interessati al club francese», attualmente saliti in 4a divisione. Il progetto, comunque, sarebbe quello di riportarlo nel giro di cinque anni in Ligue 2.

Il progetto ha fatto gola anche perché la società francese è proprietaria di terreni edificabili nei dintorni del centro sportivo, ed è inutile sottolineare che per magnati del lusso come i Friedkin, la zona della Costa Azzurra è particolarmente attrattiva. Una cosa è certa: la famiglia statunitense è stata scelta perché sinonimo di garanzia, basti pensare solo ai circa 750 milioni investiti per la Roma in meno di tre anni, che hanno riportato a Trigoria un trofeo già nel 2022, dopo 14 anni di astinenza. La stessa rapidità si sta notando anche sul fronte del nuovo stadio, che sorgerà nell’area di Pietralata.

A nove mesi di distanza dalla presentazione del progetto di massima, è già arrivata la dichiarazione di Pubblico Interesse da parte dell’amministrazione comunale, estremamente interessata a un investimento da circa 600 milioni di euro che dovrebbe riqualificare un’area sofferente.

L’obiettivo è quello di porre la prima pietra entro la fine del 2024, per inaugurarlo nella stagione 2027-28, quella che celebrerà il centenario della società. Per questo l’obiettivo della società giallorossa è presentare il progetto definitivo entro il mese di luglio, cioè prima della pausa estiva, per consentire alle commissioni di avviare i lavori di studio. Il sindaco Roberto Gualtieri, che ha avuto modo di vedere in anteprima un breve video sul progetto, ha già detto: «Avremo uno stadio bellissimo». E anche molto redditizio per la Roma, che entro dieci anni dovrebbe avere introiti netti pari a circa 60 milioni a stagione.

Nel frattempo, però, occorre fare cassa con nuovi sponsor, a cominciare dal “main” che manca da quando si è visto che Digitalbits non rispettava gli impegni presi. La richiesta del club sarebbe stata di 15 milioni all’anno, ma la mancata qualificazione alla Champions ha forse fatto abbassare l’asticella. Le trattative sono ovviamente top secret, ma si sussurra che stiano andando avanti con aziende leader nel modo dei media e del turismo. In ogni caso, visto che nel contratto saranno previsti dei bonus, l’obiettivo di arrivare in Champions League nel 2024 assume un carattere prioritario.

Per farlo i Friedkin hanno già messo a disposizione di José Mourinho due volti nuovi (Aouar e Ndicka), un ritorno probabile (Llorente) e un prossimo arrivo di prestigio (Kristensen). Morale: la lunga estate della famiglia americana sta convincendo tutti. Non a caso Francesco Totti ieri – dopo aver parlato della sua maglia numero dieci («a Dybala solo se resterà 10-20 anni»), ha aggiunto: «Mou è un grande allenatore e un grande uomo, ha fatto tantissimo. Speriamo che possa continuare così. Se mi piacerebbe tornare? A chi non piacerebbe stare dentro alla Roma?». Difficile dargli torto.



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