AS ROMA NEWS DELISTING BORSA FRIEDKIN – Il processo verso una nuova Roma continua. Anche per ridare nuova solidità a conti e società. La prossima, decisiva tappa è il completamento del delisting. I tempi sono un po’ più lunghi del previsto: come riferisce La Gazzetta dello Sport, il club uscirà definitivamente dalla Borsa il 20-25 settembre, 22 anni dopo l’intuizione del presidente Sensi di quotare la società.
Il delisting, per i Friedkin, è fondamentale per muoversi con meno vincoli operativi e tempi decisionali più rapidi, in modo da guadagnare uomini e risorse per un risparmio valutato in circa 7 milioni tra snellezza burocratica, spese vive e costi del personale. I Friedkin, per arrivare a questo risultato (già inseguito nel novembre del 2020 quando venne rastrellato solo l’1,6% di azioni partendo dall’86), hanno dovuto fare un nuovo investimento da 38,5 milioni, cifra che il 22 luglio li ha portati ad avere il 95,9% delle azioni giallorosse, pari a 603,2 milioni. Il restante 4,1 verrà acquisito nella fase di squeeze out.
Buona parte del successo di questa maxi operazione finanziaria si deve al piano di incentivi portato avanti durante l’Offerta pubblica di acquisto per spingere i tifosi a cedere la propria quota di titoli. Il programma chiamato “Assist” prevedeva infatti una serie di vantaggi per chi vendeva entro il 22 luglio: la possibilità di incontrare il top management del club, che in sintesi era quello che succedeva prima all’azionista che partecipava all’assemblea, un premio economico, (0,43 euro per azione prima e 0,45 da metà luglio a fronte dello 0,36 al momento dell’annuncio dell’Opa), ma anche l’ingresso a Trigoria per seguire un allenamento, gagliardetti firmati, maglie, sconti ai Roma Store e una finestra prioritaria di acquisto biglietti per il derby. Agli azionisti più “ricchi” (quelli pronti a vendere da 25.000 a 180.000 azioni) l’opportunità di incontrare Mourinho e avere il proprio nome su una maglia speciale, per quelli con oltre 180.000 azioni una cena con i riservatissimi Friedkin.
È evidente: la proprietà ha progetti importanti e a lunga scadenza, come dimostra il piano per la costruzione dello stadio di proprietà a Pietralata. Per rendersene conto basta dare un’occhiata alla cifra sborsata finora da Dan Friedkin per il club: a fine luglio 632,5 milioni: 199 per comprare il club, 595 per le spese correnti e 38,5, appunto, per uscire dalla Borsa. La strada resta lunga: la situazione economica giallorossa non è certo felice, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2022 era di 370,1 milioni, mentre le perdite a fine mese dovrebbero oscillare tra i 150 e i 180. I Friedkin, per sistemare i conti, intendono portare a termine un nuovo aumento di capitale già nel 2023 in modo da concedere al club maggiore respiro, necessario se si vuole diventare davvero grandi.
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