Rassegna stampa
Friedkin, mani sulla Roma. Riparte da Zaniolo in campo e il figlio Ryan in società
NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – La Roma vuole vincere la partita doppia con Nicolò Zaniolo in campo contro il Siviglia (stasera alle 18.55) e con Dan Friedkin presidente fuori dal campo. Scoperto l’ultimo bluff anche con l’intervento delle autorità del Kuwait, scontente (eufemismo) che potesse essere confuso il fondo sovrano con un’iniziativa (eufemismo bis) del tutto privata, resta solo Dan il texano per la presidenza giallorossa.
Questione di ore, al massimo di giorni. Tempi tecnici. Le carte sono pronte da un mese, l’offerta non è mai cambiata: 490 milioni (di immediata disponibilità per l’acquirente) ma comprensivi dei debiti societari. A Pallotta e soci — che lo hanno messo spalle al muro: vendere o farsi carico da solo di tutto l’aumento di capitale necessario — arriveranno 177 milioni (per l’88% delle azioni) con una perdita di quasi 100.
Friedkin ha lavorato con coerenza, senza lanciarsi mai nel gorgo dell’informazione «un tanto al chilo». Ha atteso, incassando anche i modi maleducati di Pallotta, perché business is business e conta il risultato.
Ieri, non a caso su un quotidiano del Kuwait, si è chiusa la corsa di Al Baker. «Il gruppo — ha spiegato Aljarida — è stato messo in difficoltà da Pallotta, che ha concesso meno di 24 ore per superare l’offerta di Friedkin». Via di uscita onorevole per chi aveva sollevato dubbi fin dall’inizio.
Friedkin ha stretto i tempi perché la Roma è già in ritardo sui programmi, come dimostrato dal fallimento per Smalling con il Manchester United. Il rosso a tre cifre in bilancio non permette sogni: bisogna cedere i giocatori poco utilizzati, abbassare il monte ingaggi e rivedere le situazioni dei prestiti, a partire da Schick e Florenzi. Però l’immissione di denaro fresco (Friedkin garantisce subito 85/90 milioni) salverà Zaniolo e Pellegrini.
Il ceo Guido Fienga sarà il trait d’union tra passato e futuro. A ottobre ci sarà il nuovo cda, dal quale uscirà il vicepresidente Mauro Baldissoni, che potrebbe mantenere una consulenza sul progetto dello stadio a Tor di Valle. Sullo stile Inter/Zhang, anche Friedkin avrà il figlio (Ryan) come braccio destro a Trigoria.
Si è parlato di un ritorno di Sabatini, ma anche di un «grande vecchio» come Fabio Capello. C’è chi vede il reintegro di Petrachi, che però ha litigato con dirigenti, squadra e allenatore. Sarebbe una prima mossa bizzarra. Per altri, se il d.s. dovesse essere Nico Burdisso, potrebbe tornare Daniele De Rossi come allenatore della Primavera. Difficile. Allo stato attuale non risultano operazioni di «ritorno» con Totti.
Oggi si gioca. Fonseca è convinto che la Roma non sarà distratta e ha annunciato che Zaniolo partirà titolare. Il futuro è iniziato.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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