Dan e Ryan Friedkin

AS ROMA NEWS FRIEKIN EVERTON – Ogni giorno un colpo di scena. Ma stavolta non ci sono esoneri o dimissioni a scuotere Trigoria, ma acquisti, grandi acquisizioni all’estero. Accompagnate, anche, da una lettera aperta ai tifosi della Roma. Firmata Dan e Ryan Friedkin, scrive La Gazzetta dello Sport.

Con una mossa che ha spostato per qualche ora i riflettori dalla realtà in subbuglio della Capitale alla Premier dei top player, i proprietari della Roma hanno comunicato ieri di aver acquisito l’«iconico» club inglese dell’Everton dopo il tentativo poi sfumato dei primi di luglio. E quando all’ora di pranzo ancora non si erano placati i clamori in città per l’esonero di Daniele De Rossi e le dimissioni della Ceo Lina Souloukou, la famiglia americana ha giocato pure d’anticipo rivolgendosi proprio a quei sostenitori che temono un possibile disimpegno dei proprietari texani a favore del club di Liverpool, in procinto di aprire le porte del nuovo stadio da 53 mila posti: un gioiello su cui costruire un futuro in grande stile.

Con un primo comunicato i padroni del club giallorosso avevano confermato l’acquisizione della quota di maggioranza dell’Everton (94%) dal tycoon iraniano Farhad Moshiri per un’operazione complessiva da circa 750 milioni di euro. E cioè 35 milioni il “modico” prezzo d’acquisto, di circa 718 milioni il debito del club da ripianare (di cui 239 da rifondere comunque agli stessi Friedkin che hanno prestato la somma per la costruzione dello stadio) e di 600 milioni l’investimento promesso dalla nuova proprietà per la gestione operativa del club che naviga in brutte acque in classifica (penultimo).

Ma il vero propellente per l’acquisto della società inglese da parte dei texani, dopo la Roma e il Cannes, è manco a dirlo proprio l’Everton Stadium a Bramley-Moore Dock: un impianto avveniristico che si affaccia lì dove il fiume Mersey sfocia nel mare d’Irlanda e che sarà il vero generatore di ricavi per le casse della proprietà. «Garantiremo stabilità al club e il completamento del nuovo impianto», hanno spiegato i Friedkin, presentandosi ai nuovi tifosi inglesi.

E proprio l’altro stadio (quello di Pietralata, da ultimare nel 2027 e di cui il Comune attende il progetto definitivo entro l’anno) è il collante che continuerà a legare i Friedkin alla Roma e ai suoi sostenitori. Ai quali la proprietà ha recapitato un messaggio con la seconda nota di giornata in cui si legge che l’acquisto dell’Everton «non modifica in alcun modo il nostro impegno verso la Roma». Al contrario, «la sinergia tra i club potrà portare solo vantaggi e la Roma rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche», ovvero «i più alti livelli del calcio europeo», cercando di «rendere i tifosi orgogliosi» col raggiungimento dell’obiettivo Champions, rilanciato pure dal nuovo tecnico Ivan Juric, vincente al debutto con l’Udinese.

E in quello che si può definire un comunicato inedito per immediatezza e trasporto emotivo, i proprietari hanno voluto anche dedicare un pensiero a Daniele De Rossi, esonerato la settimana scorsa dopo — secondo le versioni prevalenti — contrasti con l’ormai ex Ceo Lina Souloukou, peraltro non citata affatto dai Friedkin nella lettera aperta: «Nutriamo un profondo rispetto per Daniele, convinti che avrà una carriera di successo come tecnico e magari un giorno tornerà alla Roma. Separarsi da lui è stata una decisione difficilissima, ma l’abbiamo presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione».

Che proseguirà già giovedì in Europa League con la sfida con l’Athletic Bilbao e domenica in A con la gara col Venezia, nell’attesa anche che la proprietà nomini il nuovo Ceo: dopo aver dato ieri incarico a Egon Zhender — società specializzata nella ricerca di alti dirigenti —, è il prossimo passo degli americani per ridare alla Roma stabilità a lungo termine. Necessaria per un club che nelle intenzioni di Dan e Ryan deve restare società vetrina, gioiello della galassia americana.



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