Ryan Friedkin

AS ROMA NEWS FRIEDKIN SOULOUKOU – In fondo sarebbe accaduto tutto nel più classico stile Friedkin. Tre persone che arrivano in Campidoglio ed entrano da un ingresso secondario per incontrare il sindaco per una visita di cortesia in cui la forma –nella migliore tradizione della politica – sa diventare sostanza, scrive La Gazzetta dello Sport.

Invece la comunicatività di Roberto Gualtieri e il destino (che non è sempre cinico e baro) ha fatto sì che l’appuntamento fra il primo cittadino della Capitale e la pattuglia dirigenziale della Roma composta da Ryan Friedkin (vice presidente), Lorenzo Vitali (responsabile affari legali) e Lina Souloukou (nuovo ceo) tracimasse in qualcosa di più.

In realtà, tutto è stato generato dal fatto che i vertici del club volevano che proprio l’ultima arrivata Souloukou entrasse al più presto in contatto col Comune per stabilire quel primo feeling indispensabile per portare a compimento il nuovo stadio della Roma a Pietralata, a cui l’ex a.d. dell’Olimpiacos si dedicherà anima e corpo.

La visita, cominciata intorno alle 19.30, non è durata più di mezz’ora, ma quanto basta per permettere all’abile Gualtieri di dire: «Volete venire a salutare i presidenti di commissione che stanno proprio lavorando sullo stadio?». «Of course», avrebbe risposto Ryan fino a qualche tempo fa. Invece no, perché il vice presidente ha sciorinato un buon italiano, che gli ha consentito di dire a Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica, e ai consiglieri presenti: «Vi ringraziamo per il grande lavoro che state facendo per questa opera».

Morale: anche questo ha fatto piacere a tutti i presenti, già conquistati dal garbo con cui la Souloukou si è relazionata con tutti, anche se si è limitata a usare l’italiano solo per i convenevoli e per i saluti. Occhio, però, perché la nuova ceo – oltre a padroneggiare greco, inglese e spagnolo – già da qualche tempo sta studiando la nostra lingua. Segno probabile che l’ex manager dell’Olympiacos fosse stata già sondata, visto che la posizione dell’ex a.d. Berardi era traballante da tempo. I maligni, nel ventre del Campidoglio, dicono che anche gli ultimi rallentamenti sullo stadio abbiamo aggravato la posizione del dirigente giubilato, ma su questo nessuno si sbilancia.

Non è un caso che i consiglieri, due giorni fa, stessero proprio lavorando sul maxi-emendamento che schiuderà le porte al voto favorevole, in aula, sul Pubblico Interesse, pietra angolare, dell’apertura della Conferenza dei Servizi, volta a inaugurare il capitolo legato alle prescrizioni.

La bozza di 19 pagine del maxi-emendamento circola da ieri nelle segrete stanze, ma è banale ricordare come le questioni legate alla mobilità (parcheggi e trasporto pubblico) e ambiente (zone verdi e inquinamento acustico) la facciano da padrone. Venerdì ci sarà un sopralluogo delle commissioni nell’area di Pietralata anche per la vicenda espropri, ma l’impressione è che la mossa Friedkin-Souloukou sia stata gradita. Di questi tempi, in fondo, la politica a tutti i livelli insegna che il presente è donna.



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