Rassegna stampa
Friedkin: “Sveglierò la Roma, gigante addormentato”
NOTIZIE AS ROMA FRIEDKIN – Non hanno scelto effetti speciali, restando nel solco dell’understatement che preoccupa un po’ i tifosi più caldi e piace a quelli che sono rimasti delusi dalle tante promesse vane di Pallotta. Dan e Ryan Friedkin hanno rotto il silenzio sul sito della Roma, mettendo in fila tanti argomenti.
L’acquisto: «Un momento meraviglioso, di cui siamo onorati. Lo abbiamo vissuto con grande serietà perché abbiamo una responsabilità enorme. Non potevamo più indugiare perché c’è tanto lavoro da fare».
Il metodo: «Gestiremo il club con la professionalità, il rigore e la dedizione di qualsiasi nostra attività, ma questa è prima di tutto una passione e non soltanto un business».
La prospettiva: «La Roma è un po’ come un gigante addormentato ma non c’è motivo per cui, con il tempo, questo club non possa competere seriamente a tutti i livelli. Con i tifosi e con la città alle nostre spalle, tutto è possibile. Lavoreremo per avere il nuovo stadio il prima possibile».
Fatti, non parole: vogliamo vincere.
La Premier League come modello
Il modello: «Il calcio italiano ha un’eredità incredibile. Non vediamo l’ora di lavorare assieme agli altri club e alla Lega per ampliare la visibilità della serie A. C’è del lavoro da fare per raggiungere la Premier League in termini di immagine internazionale e di ricavi, ma non c’è assolutamente alcun motivo per cui non dovremmo essere tra i migliori, se non il migliore, campionato del mondo».
Il calciomercato: «Comprendiamo che tifosi e media siano sempre alla ricerca di notizie, è normale nel mondo del calcio. Il nostro modo di lavorare, però, è diverso. È più importante lavorare che parlare. Lo diciamo senza mezzi termini: condividiamo con i tifosi la voglia di vincere, ma abbiamo bisogno di pazienza: i campioni non vengono costruiti dall’oggi al domani. Promettiamo di lavorare duro, in modo intelligente e strategico e di impegnarci al cento per cento. Abbiamo intenzione di ascoltare molto, cosa che abbiamo già fatto, e quello che abbiamo sentito finora è che i tifosi vogliono tre cose: una squadra di cui essere orgogliosi, un club che apprezzi, comprenda e condivida la loro passione e una proprietà che sia allo stesso tempo presente e onesta».
Il passaggio sui campioni da costruire — e non da acquistare a peso d’oro — sembra fatto su misura per un «trainager» come Ralf Rangnick. Ma tutte le piste per il nuovo d.s. restano aperte.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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