Rassegna stampa
Friedkin, tutto pronto. E trova in Agnelli un alleato a sorpresa
NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – Chiamiamola «voglia di Roma». È il collante che ha tenuto insieme una trattativa che si è trovata di fronte addirittura una pandemia ma che è andata avanti lo stesso e ora è davvero a un passo dalla firma che Dan Friedkin e James Pallotta hanno deciso di mettere sul contratto preliminare.
Voglia di Roma, naturalmente, da parte di Friedkin: per uno statunitense non è semplice, in questo momento, decidere di investire in Italia, tanto più nel mondo del pallone che ha dimostrato – a partire dalle dichiarazioni made in London di Zhang junior – di non aver capito l’importanza di una risposta unitaria da parte della Lega Calcio.
Voglia di Roma – di provare a costruire in tempi non biblici una Roma vincente – anche da parte del gruppo di lavoro uscente, con il Ceo giallorosso Guido Fienga in testa. C’erano tante domande che arrivavano da Houston a cui rispondere e sono diventate ancora di più negli ultimi giorni.
Il campionato si giocherà a porte chiuse ma c’è stato anche il rischio dello stop definitivo. In quel caso una società di Serie A poteva andare incontro a una perdita fino a 30 milioni di euro. È facile capire che uno scenario simile – fortunatamente rientrato, almeno per il momento – sia finito nella trattativa. Così come i mancati ricavi per le porte chiuse. Tasselli nuovi per un puzzle che sembrava già finito. La fretta dei nuovi media ha fatto il resto: ogni giorno era il giorno decisivo e, se non lo era, bastava farlo slittare.
Hanno fatto rumore, ieri, le parole di Andrea Agnelli, viste come un endorsement del presidente juventino in favore della Roma: «Ho grande rispetto per quello che sta facendo l’Atalanta, ma senza storia internazionale e con una sola grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla Champions. È giusto o no? Poi penso alla Roma, che ha contribuito negli ultimi anni a mantenere il ranking dell’Italia, ha avuto una brutta stagione ed è rimasta fuori, con quello che ne consegue a livello economico. Bisogna proteggere gli investimenti». Agnelli non è diventato tifoso della Roma, semmai lo è della Superlega. L’idea di un «paracadute» legato anche alle competizioni europee, però, potrebbe essere il futuro.
(Corriere della Sera)
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