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Rassegna stampa

Friedkin-Vitek: vertice a Milano per accelerare sullo stadio

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NOTIZIE STADIO DELLA ROMA FRIEDKIN – Inutile nasconderlo, l’estate ha portato una vera accelerazione su tutte le questioni societarie della Roma. Il passaggio di proprietà da James Pallotta (e soci) alla famiglia Friedkin sta innescando un effetto domino assai positivo. Tra i tanti argomenti su cui lavorare (assemblea, nuovo cda, lancio dell’Opa, uscita dalla Borsa, rimborso dei bond), quello che resta centrale è il nuovo stadio, che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.

I Friedkin sperano in «tempi brevi» e, avendo incassato il virtuale via libera della sindaca Raggi, che due giorni fa ha detto che «lo stadio si farà, il progetto andrà in aula entro l’anno», i nuovi proprietari cercano di accelerare le operazioni preliminari. Così nei giorni scorsi si sono incontrati a Milano i rappresentanti della famiglia texana con quelli di Radovan Vitek, sempre più vicino all’acquisto delle tre società di Luca Parnasi, fra cui Eurnova, che detiene i terreni di Tor di Valle.

Sarà poi il magnate ceco a cedere l’area alla Roma, anche se c’è da accordarsi sul prezzo. Vitek, per parte sua, li acquisterà per circa 50 milioni, visto che l’operazione complessiva coinvolgerà anche Capital Dev e Parsitalia per le quali sta trattando con Unicredit, detentrice del debito di Parnasi. Non è escluso che i Friedkin e Vitek si possano incontrare direttamente a Roma, magari già la prossima settimana. Al momento, non è stato chiesto ancora un appuntamento alla Raggi, ma è possibile che venga organizzato in tempi brevi.

In ogni caso, sullo stadio sta lavorando efficacemente anche il vice presidente Mauro Baldissoni, che giorni si è interfacciato anche con Watts (già ripartito) e Williamson (lo farà oggi), i due manager di fiducia dei Friedkin, in questi giorni a Roma per fare un nuovo punto sui conti dopo il Covid, visto che la «due diligence» era terminata a gennaio.

Titoli di coda sulla questione dei bond giallorossi, con cui il club si è finanziato per 275 milioni. Con i cambio di proprietà i sottoscrittori, in linea teorica, potrebbero chiedere il rimborso del proprio investimento prima del previsto. Per fare questo, c’è una società che si occupa di raccogliere il voto di ciascuno e la decisione è comune rispetto a quanto decide la maggioranza.

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Ma nella Roma c’è ottimismo sul fatto che i bond – con scadenza nel 2024 – non saranno rimborsati in anticipo. Infatti, oltre ad avere un tasso d’interesse conveniente (5,25%), l’investimento è garantito dalla solidità rappresentata dal gruppo Friedkin, che gode di parecchia stima nella finanza internazionale. Insomma, salvo colpi di scena, i conti della Roma non subiranno altri scossoni. E col nuovo stadio è pronto a tornare l’ottimismo.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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