Gian Piero Gasperini

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ATALANGA GASPERINI – Se può andare male poi andrà male, se si fa di tutto perché finisca così: la Roma, sempre sull’orlo del pericolo scampato e graziata fin lì, ha ringraziato sentitamente e l’Atalanta è rimasta davanti al suo specchio immaginario a farsi le solite domande, scrive La Gazzetta dello Sport.

A rimuginare sui suoi soliti sprechi, soprattutto in zona gol (ma non solo). Resta il difetto peggiore di una squadra che quando gioca il suo calcio dimostra di averne sempre meno, e però anche ieri ha autorizzato il solito giochino delle domande che sembrano retoriche ma non lo sono: avanti così, quando prenderà il gol della beffa? ci si chiedeva da un po’. L’ha preso, e alla fine non le è andata neanche così male. Gian Piero Gasperini conferma: «Abbiamo avuto molte occasioni per vincere questa partita, che potevamo e dovevamo chiudere, in dieci abbiamo rischiato di perderla».

Il paradosso è dover parlare di un punto prezioso quando era sembrato uno spreco. Profetizzato dal migliore dell’Atalanta finché è stato in campo, Ruslan Malinovskyi, già nell’intervallo, ancora sull’1-0: «Dobbiamo essere più precisi negli ultimi venti metri», aveva detto. Già, e più precisi è un eufemismo. «Difficile spiegare – ancora Gasp – certi errori: alcuni gol erano proprio facili, li poteva segnare chiunque e in qualunque momento. Abbiamo sciupato l’impossibile, forse a volte bisognerebbe contare fino a tre».

Sciupato gol e anche l’occasione per scavalcare anche il Milan, dopo la Juve: «E invece oggi siamo a pari punti con loro, anche se davanti per gli scontri diretti. Vincendo avremmo messo un buon vantaggio sulle inseguitrici: fare quattro punti fra Juve e Roma poteva essere auspicabile e magari domani questo pareggio lo apprezzeremo anche, ma oggi per come sono andate le cose siamo molto dispiaciuti». E anche un po’ preoccupati: «Bisogna stare attenti perché mancano sei partite che non sono poche, la classifica è cortissima e su cinque squadre in ballo due staranno fuori dalla Champions».

Ma non è l’unica meditazione che Gasperini si impone, perché aver visto sfumare la sua centesima vittoria in Serie A con l’Atalanta, dopo essersela sentita già in tasca, è il meno. Anzi, la successiva è ancora più profonda e sarà quella che darà un’impronta importante ai prossimi giorni di lavoro: «Non sono deluso solo per le occasioni create: non ci sarà da riflettere, e molto, soltanto su questo. Oggi alcune prestazioni sono state notevoli ma noi abbiamo bisogno di tutti, e non tutti oggi sono entrati con la gamba, la condizione e la concentrazione giuste».

Non c’è un imputato unico, ma un nome il Gasp lo fa: «Ho tolto Malinovskyi perché era affaticato, accusavamo un po’ di buchi in mezzo e mi serviva anche alzare un po’ la statura. In quella posizione ho scelto Pasalic: l’ho preferito a Pessina e non è stata una buona sostituzione. E invece i cambi che arrivano dalla panchina sono e devono essere determinanti: questa è sempre stata una forza per noi». Ieri non tanto, e la cosa non preoccupa Gasperini meno dei gol sbagliati, a quanto pare.



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