Aspettando novità su Defrel (anche ieri l’ennesima giornata d’incontri tra l’agente Pocetta e il Sassuolo non ha prodotto l’atteso via libera, con gli emiliani che chiedono 23 milioni, bonus compresi) e Mahrez, la Roma svolta a sinistra. Se il nome di Kolarov è realmente finito nella lista di Monchi, più per caso (offerto dall’agente) che per reale interesse (visto l’ingaggio del serbo), quello di Gayà potrebbe percorre il percorso inverso. Dalla Spagna torna di moda il nome del terzino del Valencia che in questo momento è in ballottaggio con quello di Barreca, un altro esterno mancino che la Roma monitora da vicino, come dimostrano i contatti intercorsi in queste ultime ore con il Torino che ha chiesto per il suo cartellino 18 milioni di euro.
SPRINT – Se l’interessamento per il granata non è una novità, il ritorno della Roma su Gayà rappresenta invece una piccola sorpresa. Un profilo che era circolato all’inizio del mercato ma poi era sparito parzialmente dai radar. Qualcosa è cambiato negli ultimi giorni dopo il rinnovo sino al 2021 del ventenne Llato, all’anagrafe Antonio Latorre, prodotto della cantera valenciana. Contratto nel quale è stata inserita una clausola rescissoria di 80 milioni. La conferma di come il club creda nella potenzialità del ragazzo che ha sorpassato Gayà nell’undici titolare. Monchi segue il classe ’95 da tempo e lo considera uno dei migliori prospetti del calcio spagnolo, seppur reduce da un’annata non certo esaltante. Anche all’Europeo, infatti, Gayà è partito con i galloni del titolare ma ha poi lasciato il posto a Castro del Celta Vigo, un altro elemento che piace al ds giallorosso. Trattare con il Valencia non è semplice, da sempre una delle botteghe più care nella Liga. Farlo con l’ok del calciatore potrebbe diventare più agevole. Un anno fa Gayà veniva valutato intorno ai 18 milioni. Stessa somma che Cairo ha chiesto nelle ultime ore per Barreca. A differenza del granata, lo spagnolo forse si potrebbe prendere a meno anche se l’under 21 azzurro sarebbe utile per i discorsi legati ai calciatori di formazione italiana nella compilazione delle liste. Al netto delle dichiarazioni d’incedibilità che non tarderanno ad arrivare, il Valencia non è nuovo a questi avvicendamenti, soprattutto quando si tratta di terzini. Tutto iniziò con la cessione di Jordi Alba al Barcellona nel 2012-13 per 14 milioni, con la promozione di Bernat, all’epoca ventenne, in prima squadra. Poi via anche Bernat al Bayern Monaco per 10 milioni nel 2014-15 e spazio a Gayà, anch’egli ventenne, e proveniente dal Valencia B. Solito biennio e ora anche per lui potrebbe essere arrivato il momento di salutare, destinazione Roma, a favore di Llato, 20 anni a novembre. A meno che Barreca non lo sorpassi al fotofinish.
(Il Messaggero – S. Carina)
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