A chi vogliamo prestare fede? Alla Smorfia napoletana oppure allo spiritualismo transreligioso? Pensando a quei due numeri 7 che domani scorrazzeranno sul prato dell’Olimpico, saremmo tentati di prestare fede alla seconda strada, scrive La Gazzetta dello Sport.
Lorenzo Pellegrini e Teun Koopmeiners, infatti, non fanno pensare al “vaso di notte” (è l’interpretazione della Smorfia), bensì alla “completezza”, come viene evidenziato dall’Ebraismo al Cristianesimo, dall’islamismo al Buddismo. Ecco, è proprio il senso di completezza che ci piace.
Quello che consente a Pellegrini e Koopmeiners di essere centrocampisti totali, in grado di muoversi (bene) in tante posizioni del rettangolo verde. Per questo stasera, davanti a 42.000 spettatori, la rincorsa Champions di Roma e Atalanta passerà anche dai loro piedi, con la curiosità che – se gli intrecci di mercato avessero portato ad altri sviluppi – l’italiano e l’olandese avrebbero potuto vestire entrambi il giallorosso, perché Koopmeiners a Trigoria piaceva molto.
Ma il «che cosa sarebbe successo se» è esercizio sterile nel calcio, anche perché è solo il presente a fare la differenza. Lo sa bene Pellegrini, che cerca una seconda parte di stagione all’altezza della prima. Parliamo di un giocatore che ha saputo segnare già 9 gol e fornire 5 assist, anche se il grosso del bottino è arrivato prima di dicembre.
Un maledetto infortunio muscolare, infatti, gli ha fatto saltare dieci partite, fra cui anche la sfida dell’andata contro la squadra bergamasca, in quella che forse è stata la migliore partita giocata dai giallorossi di Mourinho in stagione, e non a caso finita con un 1-4 in trasferta da brividi. Morale: dall’inizio del nuovo anno Lorenzo ha realizzato solo una rete e fornito un assist. Quanto basta perché cerchi una svolta che, da capitano — che avrà sulla maglia anche la patch dell’Unhcr (Onu) per l’Ucraina – riporti la Roma e se stesso in linea di galleggiamento con le ambizioni di inizio stagione.
Tra l’altro, questo che stiamo vivendo, non è un mese come tutti gli altri. Fra una manciata di giorni ci sarà la chiamata “a corte” della Nazionale, che andrà a caccia della qualificazione al Mondiale. In qualche modo, è una sorta di rinnovato appuntamento con Koopmeiners, da consumarsi ovviamente in Qatar, visto che l’Olanda è già qualificata e l’Italia non vuole mancare a nessun costo.
Buon piede, intelligenza tattica sopra la media, solida tenuta fisica e un’innata capacità realizzativa. Sono queste quattro caratteristiche che hanno fatto di Koopmeiners il jolly preferito di Gasperini già al suo primo anno in Italia. Perché l’olandese, sulla carta, non era un titolare fisso dell’Atalanta. Partiva come prima alternativa per far rifiatare gli inossidabili De Roon e Freuler. L’uso del passato è d’obbligo, dato che poi i fatti ci hanno detto che “RoboKoop” è il 9° calciatore più utilizzato della rosa per minutaggio, pur essendo arrivato dopo due giornate di campionato.
E nell’ultimo periodo, più ancora che da mediano, è stato impiegato come incursore o finto trequartista. Un esperimento che sta dando buoni frutti. Gli ultimi sono i due gol alla Sampdoria per la prima doppietta in Serie A. In carriera, non un’assoluta novità, perché all’Az ha chiuso l’ultimo campionato a quota 15 reti, pur senza mai giocare dietro le punte. Merito di un sinistro chirurgico sui calci piazzati, forse l’unico campo in cui all’Atalanta non è ancora riuscito a stupire, anche perché “chiuso” da uno specialista come Malinovskyi.
A proposito, l’ucraino è convocato, ma dovrebbe andare in panchina dopo aver saltato la Samp per un problema al polpaccio. Gasperini dovrebbe riproporre la difesa a quattro, ma con la novità di Miranchuk dal 1’. Koopmeiners dovrebbe muoversi da trequartista, connettendo centrocampo e attacco e scambiandosi posizione anche con Pasalic, centravanti per emergenza. Quanto basta per attendersi una sfida di lusso con Pellegrini.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA