Dai tempo al tempo. Danne pure a Gerson Santos da Silva, quattro nomi come i minuti che si è visto in campo fin qui, con la Roma. Approccio morbido, rimandato a settembre. Le ripetizioni slittano, Luciano Spalletti sarebbe pure pronto ma il nostro è in Inghilterra con l’Under 20 del Brasile e non si vedrà a Trigoria prima di martedì. E sì che ne servirebbero, di lezioni specifiche. Perché che servisse qualche settimana per capire come funziona il pallone da queste parti, era pure nei programmi. Che però il colpo del mercato Roma, 16,6 milioni di euro che per poco non lo catapultano nella top ten degli acquisti più costosi di sempre del club, fosse così impercettibile nell’impatto con l’Italia questo no, non era pensabile.

STAND BY – Anche perché il nome di Gerson viene spesso accantonato nei pensieri intorno alla campagna acquisti della Roma, vuoi perché l’acquisto risale a 12 mesi fa, vuoi perché l’approdo nella capitale è stato più volte rimandato. Ma nelle idee dei dirigenti, Walter Sabatini in primis, Gerson era – è ancora – il fiore all’occhiello. Era – è ancora – il calciatore con il quale rendere meno amara la partenza di Pjanic. Chissà se lo è pure per Spalletti, che non ha perso occasione di lanciare qualche messaggio al ragazzo, un manuale di crescita, del tipo «è uno abituato a stare con la palla ai piedi», oppure «gli ho chiesto se voleva giocare qualche minuto (in occasione dell’amichevole pre Ferragosto con il Fondi, ndr), ma mi ha detto di sentirsi affaticato», prima di aggiungere: «Sono contento di lui, ma deve capire il calcio italiano». In fondo, basterebbe questo per spiegare tutto. Non però per un acquisto da 16,6 milioni di euro, largamente il più oneroso di un mercato che ha visto la Roma fare i conti al centesimo. Un anno fa, con 16 milioni o giù di lì, a Trigoria accarezzavano Dzeko e intravedevano Salah. Ora, pronti via, Spalletti deve formare un calciatore che al momento è solo un progetto. Primo settembre oggi, il tempo c’è. Però nell’andata del playoff Champions Gerson e i suoi 16 milioni sono finiti in tribuna. La costruzione passa dal campionato, per una scommessa che Spalletti deve ancora cominciare a capire come vincere.

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)



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