AS ROMA NEWS GHISOLFIJuric è arrivato perché «volonteroso di venire alla Roma, senza discutere né sulla durata del contratto né sulla parte economica». De Rossi non c’è più «ed è stato un dolore, però è sempre difficile trovare stabilità nel calcio. L’obiettivo è costruire un club che non deve dipendere da un mister o da un ds», riferisce il Corriere della Sera.

Dybala è rimasto perché «c’era un interesse molto forte di un club saudita e volendo essere pragmatici, nel momento in cui un giocatore di 30 anni ha la possibilità di andar via, siamo costretti a prendere in considerazione questa ipotesi. Poi Paulo ci ha riflettuto, come tutti avrebbero fatto, e alla fine è andato sulla scelta di cuore. È un calciatore e una persona top. Non ci sono direttive del club su come e quanto deve giocare».

Su Svilar, Pisilli e Zalewski – e questa è la notizia migliore per i tifosi – si sta già lavorando per garantire loro un lungo futuro giallorosso: «Magari dico qualcosa che non ci aiuta nella trattativa, ma quando vedo la voglia di Baldanzi e Pisilli nell’entrare in campo, vedo il dna che vogliamo in questa Roma. Abbiamo la volontà di portare giocatori del settore giovanile in prima squadra. Su Zalewski, stiamo dialogando in maniera costante con lui e con l’agente: vedo due persone che amano il club e speriamo di trovare una soluzione il prima possibile. Perdere un giocatore del settore giovanile in questo modo non è un’opzione. Per Pisilli abbiamo fatto riunioni con gli agenti, cercando una soluzione il prima possibile, tenendo conto che comunque ha già un contratto. È giusto che sia ripagato per il suo lavoro, deve continuare a essere così performante. Su Svilar, lo rivedremo. Se lo merita, le sue prestazioni sono di alto livello».

Retroscena di mercato: «Ci eravamo prefissati degli obiettivi chiari. Soulé può giocare nel 4-3-3 ma anche nel 3-4-3 dietro la punta. A fine mercato, con De Rossi, avevamo fatto uno switch, passando all’idea di giocare a tre, per le qualità dei giocatori che abbiamo. La difesa aveva bisogno di stabilità, già l’anno scorso soffriva i contropiedi. Il progetto di gioco è al centro delle nostre idee».

Quello che resta difficile da capire è perché siano bastate 4 partite per chiudere il progetto con De Rossi anche se, forse, le dimissioni di Lina Souloukou spiegano qualcosa in più, oltre all’inciviltà di chi l’ha minacciata. Ghisolfi conferma: «Gli obiettivi sono sul lungo termine, sui tre anni. Avevamo tanti giocatori in prestito e con stipendi alti, adesso abbiamo più giovani e stipendi più bassi. Abbiamo abbassato l’età media di un anno e mezzo, mentre molti altri club l’hanno alzata. Volevamo aumentare anche il valore atletico dei giocatori. Sono tutti obiettivi per i quali ci vorranno più finestre di mercato: due o tre. L’obiettivo è creare una Roma performante e sostenibile. Sono stati fatti investimenti importanti per giocatori giovani, con meno di 25 anni, a parte Dovbyk, che è comunque il capocannoniere della scorsa Liga. Il nostro compito è sostenere i calciatori, farli crescere e creare valore. Sulle seconde squadre ci stiamo pensando. È un costo, ma le squadre che hanno fatto questa scelta ora vedono i risultati». La Juve, per esempio, ha guadagnato 30 milioni da Soulé».

Chiusura sulla contestazione: «Rispettiamo il malcontento dei tifosi. Il mio obiettivo è creare unità. Se viene fischiato un giocatore, viene fischiata tutta la squadra».



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