Eusebio Di Francesco

(La Repubblica – F. Ferrazza) Chi si aspettava scrivanie rovesciate o urla di confronto alla ripresa, è rimasto deluso: Di Francesco non è entrato a gamba tesa sui giocatori, radunandoli intorno a dei normali concetti legati a professionalità e impegno, cercando di far scivolare il più lontano possibile la sconfitta contro la Sampdoria. Il ritorno a Trigoria, due giorni dopo il terzo ko nelle ultime sette gare (tre pareggi e una sola vittoria contro il Cagliari, l’ultima all’Olimpico, il 16 dicembre), rispecchia il generale abbattimento, la sensazione di un gruppo incapace di reagire e assimilare i dati necessari quantomeno per provarci. Toni piuttosto soft, per una squadra in evidente crisi mentale e, in alcuni casi, fisica, con giocatori che sembrano spariti, vedi, su tutti (e chissà se è un caso), proprio Dzeko e Nainggolan (punito per i video di Capodanno), i due che sono stati a un passo dal lasciare Trigoria. In tempi diversi, ma entrambi nel mese di gennaio. Il mercato chiuderà. Alla fine è partito, destinazione Chelsea, solamente Emerson. Per sostituirlo, Monchi sta trattando Blind con lo United. Classe ‘90, il terzino ha già detto di sì. Resta un periodo di trattative che ha dato molto fastidio a Di Francesco, che si aspettava l’arrivo di un attaccante — un esterno alto vista la fragilità di Schick — figurarsi se aveva messo in preventivo la possibilità di perdere il centravanti. Ma, come sempre quando le situazioni precipitano, le responsabilità sono un po’ di tutti, e le soluzioni difficili da trovare. E così, a quasi due mesi dalla qualificazione agli ottavi di Champions da primi del girone di ferro che li voleva spacciati, De Rossi e compagni si ritrovano sull’orlo di un precipizio che il tecnico non sembra riuscire fino in fondo a capire come evitare. Eusebio è sotto pressione, come mai gli era capitato nella sua carriera da allenatore, consapevole che almeno il quarto posto non può farselo sfuggire in questa stagione. I giocatori, molti dei quali accusati di essere tornati fuori forma dalle vacanze di gennaio, si sentono inconsciamente di passaggio e in piena crisi psicologica, di approccio alle gare. Contro il Verona, domenica, la Roma fuori casa proverà a ripartire, con lo spettro di un crollo che rischierebbe di diventare irreversibile.



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