Leandro Paredes e Diego Perotti sono inseparabili, condividono serate a casa, al ristorante argentino, passeggiate in centro, feste dei bambini. Perotti ha 6 anni in più di Paredes ed è una sorta di fratello maggiore, anche se adesso, forse, è lui quello che ha più bisogno di un amico per superare un momento non proprio semplice.
Lo scorso anno, appena arrivato a fine gennaio dal Genoa, è sceso subito in campo, si è preso il posto e nessuno glielo ha più tolto. In questa stagione non è stato imprescindibile: l’esplosione di Dzeko, il cambio di modulo, qualche problema fisico di troppo e la scarsa attitudine davanti la porta, al netto di una mira infallibile dagli 11 metri, ne hanno limitato il rendimento. Nell’ultimo mese e mezzo in campionato ha giocato 90’ solo contro il Napoli, in Europa League nei turni a eliminazione diretta non ha giocato contro il Villarreal all’andata, è sceso in campo 90’ nella (quasi) inutile gara di ritorno, con il Lione appena 19’ in due partite. Contro la Lazio in Coppa Italia, infine, 26’ nella ripresa.
Le cose stanno andando meglio a Paredes,. Al contrario dell’amico Diego, il momento di flessione lo ha già passato e superato: due gol nelle ultime tre all’Olimpico, dalla partita con la Fiorentina ne ha giocate da titolare 4 su 7 e con ogni probabilità, vista anche la squalifica di Strootman, giocherà dall’inizio con l’Empoli, dopo la sosta. Il futuro è ancora da scrivere: sarà a Roma (contratto in scadenza nel 2019) o altrove?
(Gazzetta dello Sport)
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