Leandro Paredes sta attraversando un vero e prorpio periodo d’oro: in attesa della nascita del secondo figlio è diventato a tutti gli effetti un titolare della Roma. A rovinargli i piani potrebbe essere soltanto l’esito degli esami alla caviglia di oggi pomeriggio: lo staff medico pensa che sia solo una distorsione recuperabile entro la sosta. Partito Pjanic e con De Rossi che si abbassa spesso sulla linea dei difensori, Leo è di fatto l’unico vero regista. Spalletti lo manda in campo quasi sempre: ha saltato solo gli incontri di campionato contro Sampdoria e Fiorentina, in tutto 16 gare con una media di quasi un’ora a partita. «So che devo migliorare, ma adesso siamo tutti più sicuri e convinti», ammette lui.
A 22 anni ha ampi margini di miglioramento. L’età non rappresenta un problema così grande, visto che appena maggiorenne già giocava nel Boca. La Bombonera ha rappresentato e rappresenterà un passaggio fondamentale della sua carriera (e lì vorrebbe tornare, prima di dire basta col calcio) e il confronto con l’Olimpico gelido degli ultimi mesi è impietoso: «Ci aiuterebbe tanto avere i tifosi in casa, sarebbe bello un ambiente di quel tipo». Anche perché adesso la Roma è attesa da un ciclo di partite, (Lazio, Milan e Juve), da affrontare senza tirare il fiato: «Non decideranno il nostro campionato, ma diranno molto: noi vogliamo fare bene perché vogliamo vincere qualcosa».
(Gazzetta dello Sport)
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