Nel campionato del casting in stile X Factor per scegliere un allenatore («Per me è sì, per me invece è no») oppure di avversari che, più o meno, si scansano a seconda del nemico di turno, cioè in un grottesco mix pallonaro tra novità reali e tradizioni presunte, il gol del vantaggio della Roma rappresenta ormai una certezza. Basti pensare, del resto, che la squadra di Luciano Spalletti otto volte su dodici ha spaccato in due la partita, con Momo Salah primo marcatore all’Olimpico già contro Sampdoria e Palermo. Due partite che, vale la pena sottolinearlo, si sono chiuse con altrettante vittorie giallorosse. Subito sesta rete in campionato (più una in Europa) per l’egiziano che in gennaio farà soffrire Spalletti e i tifosi della Roma di mal d’Africa. Perché l’Inimitabile mollerà Trigoria per aggregarsi alla propria Nazionale impegnata nella massima competizione continentale. E, lo sapevano tutti ben prima della storica tripletta, la sua assenza si farà sentire.
In attesa di ammalarsi per colpa di Salah, coloro che hanno una Lupa tatuata sul cuore devono sistematicamente fare i conti con la sagra del gol mangiato. Che, ne converrete, un pò il fegato lo corrode. E qui l’egiziano c’entra come c’entrano parecchi suoi compagni. Anche contro il Bologna, insomma, la Roma, e non solo nel primo tempo, ha saputo confezionare un sacco, ma un sacco davvero di occasioni per battere Da Costa. Solo che più per via della mancanza di quella cattiveria tanto invocata da Spalletti che per mira storta, il golletto della prima frazione è rimasto isolato. Una rete che ha permesso comunque alla Roma di continuare ad avere il miglior attacco del campionato, dopo l’intrusione di sabato del Torino, ma che è apparso bottino striminzito, troppo striminzito in proporzione a quanto costruito. Il consueto paradosso romanista: attacco super ma fin troppo lezioso. Così, per farsi perdonare gli errori (orrori) precedenti (e forse anche quelli successivi…) e per mettere tutti i compagni al riparo da pericoli e critiche, Salah, come detto, ha firmato la seconda e pure la terza della Roma (nove, nel suo totale stagionale). Facendo aumentare il montepremi dell’attacco di Spalletti e a dismisura pure il timore di squadra e tifosi per il mal d’Africa in gennaio. C’è ancora tempo, e soprattutto occasioni da non sprecare, però prima di sentirsi male.
(Il Messaggero – M. Ferretti)
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