Negli anni in cui ha preso il comando della Roma, Jim Pallotta ha spesso trasmesso l’immagine di uomo istintivo, a volte poco riflessivo nelle dichiarazioni tant’è che in più di un’occasione è stato costretto ad una inevitabile marcia indietro. A Boston che è casa sua, invece, il presidente regala un’altra immagine di sé: l’approccio con i calciatori è in punta di piedi, cerca il dialogo sopratutto con quelli che stanno attraversando un momento particolare a livello contrattuale. È il caso di Manolas (scadenza 2019) e Nainggolan: Pallotta, nei due pomeriggi da spettatore dell’allenamento, ha dedicato circa una ventina di minuti a dialogare con entrambi. Colloqui animati, agevolati dalla conoscenza dell’inglese da parte dei giocatori, con l’obiettivo di chiarire alcune incomprensioni che si sono create con il passare dei mesi.
Da una parte c’è il greco che ha appena rifiutato l’offerta dello Zenit per un problema sul cambio euro/rublo, scegliendo di rimanere a Roma sperando in un rinnovo e adeguamento contrattuale, che almeno per adesso non arriverà. Dall’altra c’è il belga che l’adeguamento (e forse il prolungamento per un anno) lo ha già messo in tasca, l’ufficialità potrebbe arrivare direttamente qui negli Stati Uniti. Nainggolan ha sempre avuto un rapporto schietto con il presidente, probabilmente è uno dei suoi preferiti, e lo scorso pomeriggio ha chiarito a Pallotta il suo pensiero su alcune dinamiche legate al rinnovo. Il tutto si è concluso con un abbraccio e con Jim che gli ha mostrato il suo fuoristrada.
ECCO KOLAROV – A Boston è arrivato Aleksandar Kolarov (ufficializzato nella serata di ieri l’acquisto a 5 milioni con contratto fino al 2020). L’ex Manchester City ieri mattina ha svolto lavoro individuale di adattamento in palestra prima di aggregarsi alla squadra, Moreno è alle prese con un problema al flessore della coscia sinistra, Florenzi ha lavorato con il reparto difensivo nel ruolo di esterno destro, mentre Cengiz Under per la prima volta si è allenato con i compagni. Con l’arrivo in difesa del calciatore serbo, il reparto sembra completo: «La difesa era già a posto prima, mi fidavo al 100% di quelli c’erano – ha detto Juan Jesus -. Ora Kolarov è un valore aggiunto, è esperto, ha giocato alla Lazio e al City. È un grande giocatore e speriamo ci dia una mano. Sarà importantissimo». Classe ’91 il brasiliano chiede all’ambiente pazienza nei giudizi: «La gente ormai dimentica che ancora ho 26 anni, tanta strada da fare e tanto da imparare. Ho finito la scorsa stagione ad alti livelli, devo mantenermi perché ho sempre meritato sul campo. Poi sarà l’allenatore a decidere se schierarmi come titolare».
(Il Messaggero – L. Tongue)
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