Nelle ultime due partite la stanchezza, più fisica che mentale, ha improvvisamente colpito la Roma, subito vulnerabile nell’assetto e fiacca nel gioco. Spalletti non ha nascosto il problema che si è presentato in forma maggiore di quanto lo stesso allenatore avesse previsto. Il discorso è antico e parte nell’estate scorsa. Riproporlo oggi è però inutile, anche perché è appena finita la sessione invernale del mercato che non ha migliorato qualitativamente la Roma. E nemmeno numericamente. Spalletti, durante il mese di gennaio, ha spesso fatto riferimento ai possibili ostacoli che la squadra avrebbe di sicuro incontrato in queste settimane per il calendario ricco di impegni. E ha sottolineato che la flessione sarebbe stata naturale in qualche partita.
Diversi titolari sono stati costretti agli straordinari. La Roma, tra le formazioni di alta classifica, è quella che ha più calciatori utilizzati per oltre 2000 minuti (comprese le coppe e tenendo conto che i giallorossi hanno dovuto affrontare pure le 2 gare dei playoff contro il Porto): Szczesny, Fazio, Manolas, Bruno Peres, Nainggolan, Strootman, Dzeko. Il Napoli terzo è ancora fermo a 5: Reina, Hysaj, Hamsik, Callejon, Insigne; e anche l’Inter è a 5: Handanovic, Miranda, Murillo, Candreva e Icardi. Ma la vera differenza è con la Juve capolista che ne ha solo 3 (con 2 partite meno della Roma, ma con le stesse del Napoli e dell’Inter, avendone 1 da recuperare in campionato e 1 in più di Supercoppa italiana): Buffon, Khedira e Higuain. Se si tolgono i portieri titolari, la differenza è 1 a 3 (cioè appena 2 i bianconeri, mentre sono 6 i giallorossi stakanovisti) e quindi ancora più pesante.
La Roma, nel raffronto con le big d’alta classifica, è al 4° posto come giocatori utilizzati in campionato: 18 e, dunque, turnover parziale o insufficiente. Iturbe, il 19°, è andato via. Come Seck che, insieme con Alisson e Mario Rui, fa comunque parte dei calciatori usati solo per le coppe. In serie A, la Juve è già a 24, il Napoli a 22 e l’Inter a 20. Gli straordinari chiesti da Spalletti sono certificati da chi rappresenta il gruppo storico: Szczesny (22 presenze su 22 in campionato e neanche 1 minuto saltato), Dzeko (22), Fazio e Nainggolan (21), Strootman ed El Shaarawy (20), Peres (19), Manolas, De Rossi e Perotti (18), Salah (16), Emerson e Paredes (15) e Ruediger (12). Totti solo 9 (1 da titolare) e Juan Jesus 11 (7 dall’inizio). Altre curiosità: gli 857 minuti di El Shaarawy in 20 gare. E soprattutto i 648 minuti di Paredes in 15 match e i 621 proprio di Juan Jesus, meno di Florenzi (749 minuti, ma con 9 gare). La rosa, insomma, è ristretta a 14 giocatori (11 titolari e 3 cambi in corsa). Buoni, ma comunque pochi. Oggi più di ieri.
(Il Messaggero)
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