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Rassegna stampa

Gol, rabbia, sorrisi: c’è sempre Zaniolo nel cuore di Roma

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NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – Diciamolo subito: in questa storia non ci sono buoni e cattivi, così come né vinti e vincitori. Il rapporto fra la Roma e Nicolò Zaniolo al momento, è come quello che legava Achille agli Achei durante la guerra di Troia: il figlio di Peleo poteva avere a volte atteggiamenti non commendevoli, ma quando si allontanava dalla battaglia, gli assedianti venivano respinti verso le navi, mentre quanto tornava a indossare le sue armi, lo scontro si spostava sotto le mura avversarie.

La galoppata fragorosa contro la Spal, condita dall’8° gol stagionale, è stato solo il ribadire un concetto noto. Con queste premesse, perciò, è inevitabile che la stragrande maggioranza dei tifosi si sia schierata dalla parte di Zaniolo quando, nei giorni scorsi, ci sono stati quei momenti di frizione con Fonseca e i compagni. E qui si va al cuore del discorso.

La Roma sa bene di avere tra le mani un gioiello di 21 anni. Ciò non toglie che l’allenatore, quando lo ritiene, ha il diritto di bacchettarlo (anche se la società gradirebbe non in tv, così come non capitassero pasticci come sulla convocazione di Ferrara: dal no al sì per un giocatore che è parso stare assai bene), così come la dirigenza può dare delle linee guida di comportamenti generali a cui tutti devono attenersi.

In questo, chi è più vicino al giocatore, a cominciare dalla famiglia, sembra avere le idee chiare: Zaniolo è dottor Jekill e mister Hide. In campo mostra la maturità di un trentenne, fuori torna ad avere i suoi anni verdi. È ovvio che l’accelerazione in carriera destabilizzi, così come è naturale che la sovraespozione provochi umane gelosie in qualche compagno, che ne parla col proprio procuratore, che a sua volta faccia confidenze più o meno interessate.

Storie di calcio, come lo sono le liti di campo o le tensioni negli spogliatoi in stile post-Verona. È altrettanto umano che, per Nicolò, la parola di Dzeko, Kolarov, Miki o Smalling non può valere come quella di altri, così come è innegabile che il ragazzo a volte debba fare uno sforzo in più quando si relaziona con medici, fisioterapisti o staff tecnico.

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I (tanti) pettegolezzi ci interessano poco, ma in questi giorni i colloqui con l’a.d. Fienga sono stati positivi. Nonostante la corte di Juve, Inter, Tottenham e Real Madrid – che in ogni caso ora non potrebbero offrire i 70 milioni desiderati – Zaniolo resterà alla Roma. Così presto si avvieranno le trattative per il rinnovo.

Nicolò guadagna 1,6 milioni più tre livelli di bonus (fra gol e assist), che andranno nel consolidato. Per ora ne ha centrati due, così il suo ingaggio a settembre ripartirà da 2,2 milioni fissi. L’obiettivo è di arrivare presto a 3 più premi. Non certo impossibile. Per il momento, meglio pensare a 3 traguardi più agevoli: cambiare casa (lascerà quella di Totti per andare in una villa con piscina a Casal Palocco), giocare da titolare prestissimo (se non sarà con la Fiorentina, l’obiettivo è la Juve) e fare una grande Europa League. Perché il tempo di Zaniolo è appena cominciato.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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